Durissimo botta e risposta tra il consigliere di opposizione Francesco Spina e il sindaco e il vice sindaco della città Bisceglie sulla questione del sequestro preventivo della cava dismessa dove sono stati rinvenuti rifiuti abbandonati.
Il consigliere di minoranza, Francesco Spina, aveva commentato la notizia del sequestro definendo Angarano “il più grande bugiardo politico della storia di Bisceglie”. Spina poi ha argomentato questa sua dichiarazione ricordando come “in estate siamo stati attaccati proprio da Angarano & Co. che ci attribuivano colpe per l’allarmismo che si creava in città per i fumi che si addensavano dovunque. Ci fu detto che erano attribuibili (così disse Angarano) alle foglie e agli scarti di ulivi di un terreno su cui si concentrarono le attenzioni dell’amministrazione. Ricordiamo una task force di sindaco e assessori, che però non riuscirono a vedere, oltre il loro naso, i fumi che provenivano da altri siti. Le solite parole soporifere di Angarano spensero i ‘fuochi’. Fui costretto io a sporgere denunzia per la preoccupazione che l’ambiente e la nostra salute fossero danneggiati dalle serate estive ‘arroventate’. Oggi”, aggiunge Spina, “Angarano trionfa per la scoperta di una discarica (quei rifiuti li hanno consentito di giungere alla percentuale del 65,01 appena sufficiente a non pagare l’ecotassa), che smentisce nettamente quanto da lui sostenuto in estate, quando nemmeno si era sognato di avere il coraggio di sporgere denunzia per tutelare la città che rappresenta”.
A queste dure parole di accusa ha risposto il primo cittadino commentando: “La campagna elettorale è finita, qualcuno proprio non riesce a farsene una ragione e continua a mentire, inzolfare, seminare odio, offendere le istituzioni senza alcun rispetto”. Angarano quindi ha proseguito spiegando come: “il rinvenimento, grazie al pattugliamento del territorio del Nucleo Guardia Ambientale e all’approfondimento del caso con l’invio di notizia di reato alla Procura da parte della Polizia Locale, ha consentito di bloccare il fenomeno dello sversamento di rifiuti (che chissà da quanto tempo avveniva) e porterà alla bonifica dell’area”. Il sindaco ha poi sottolineato come questa sia stata “un’azione che certamente tutela la salute pubblica, contrasta l’inquinamento ambientale e tutela il territorio. Un’operazione quindi molto positiva per la comunità. Per qualcuno no! Quel qualcuno, rimestando fatti che nulla hanno a che vedere fra di loro, facendo confusione e aggiungendo populismo della peggiore specie, secondo una tecnica ormai nota che sinora abbiamo preferito ignorare preferendo lavorare per la collettività col massimo impegno, offende personalmente e pesantemente il sindaco e le istituzioni. Un atteggiamento politicamente isterico distante anni luce da un dibattito politico costruttivo e civile. Da parte nostra continueremo a governare rispettando il mandato ricevuto. Gli attacchi personali, nonostante gli eventi di cronaca suggerirebbero toni più pacati, non ci fermeranno”.
Il vice sindaco Angelo Consiglio ha invece puntualizzato come “Il sequestro della cava non c’entra nulla e non è assolutamente in alcuna relazione con l’incendio del 31 agosto 2018. In quell’occasione”, spiega l’assessore all’igiene urbana, “insieme al sindaco, seguimmo personalmente, per diverse ore nella notte, le operazioni di spegnimento proprio perché volevamo premurarci personalmente di quello che stesse succedendo e assicurarci che la salute pubblica dei cittadini fosse tutelata. Il Comando di Polizia Locale inviò denuncia alla Procura della Repubblica di Trani. Con un’ordinanza sindacale (n. 204/2018) intimammo al locatario del suolo la bonifica immediata, che avvenne rapidamente. La Asl confermò che non si trattasse di rifiuti ma di sottoprodotto della lavorazione olearia (fogliame di ulivo) legittimamente utilizzabile come addensante agricolo escludendo problematiche igienico sanitarie pregiudizievoli per la salute pubblica. Il locatario fu multato dalla Polizia Locale per lo stato in cui teneva il fondo. Dalla vicenda fu informata anche l’Arpa”.