“La Bat, con una popolazione complessiva di circa 390 mila abitanti, risulta la provincia con meno posti letto in assoluto di tutta la Puglia con un rapporto di 2 posti letto per mille abitanti: una condizione che spesso costringe a molti ricoveri fuori dal territorio”. Lo dichiarano Angelo Somma e Sergio Di Liddo, componenti della segreteria del Partito Democratico di Bisceglie in merito alla situazione del nosocomio cittadino.
“Il Vittorio Emanuele II di Bisceglie, con i suoi 160 posti letto, nel marzo 2020 è stato individuato Covid Hospital di riferimento per l’intera Bat e dopo due anni di blocco – affermano i due esponenti del Pd – delle attività ordinarie per via dell’emergenza risulta ancora oggi chiuso. Tutto ciò allunga notevolmente le liste di attesa per le prestazioni sanitarie. L’ospedale di Bisceglie risulta l’unico in Puglia ancora dedicato interamente al covid, mentre tutti gli altri hanno mantenuto solo reparti covid garantendo comunque anche le prestazioni ordinarie. Ci chiediamo per quale motivo questo non sia possibile per Bisceglie”.
“In questi giorni, nonostante il calo generalizzato di contagi e ricoveri sia in area medica che in terapia intensiva in tutta la Puglia, l’ospedale biscegliese è ancora sotto pressione in piena emergenza, con un tasso di mortalità alta di pazienti anziani provenienti dagli ospedali di Andria e Barletta, affetti da altre patologie e poi risultati positivi al Covid” hanno aggiunto. “Considerato che si è in una fase endemica e non più pandemica, riteniamo che, così come stabilito da indicazioni regionali, tutti i reparti dei presidi ospedalieri, compresi quelli di Barletta e Andria, devono dotarsi di posti letto di area grigia per pazienti che risultano positivi al Covid. Il tutto allenterebbe la pressione sull’ospedale di Bisceglie. Perché queste indicazioni non sono state considerate?”.
“Riteniamo ingiusto continuare a tenere chiuso un intero ospedale con 160 posti letto trasformandolo in una Rsa per anziani affetti da Covid. La situazione è peggiorata dalle numerose dimissioni di medici specialisti di varie branchie che non hanno la possibilità di svolgere appieno la loro attività professionale. Gli operatori sanitari sono stanchi, esausti e distrutti fisicamente ma soprattutto psicologicamente” concludono Somma e Di Liddo chiedendo “la riattivazione immediata di tutte le unità operative dell’ospedale Vittorio Emanuele II che peraltro allevierebbe e non di poco la pressione sulle strutture di Andria e Barletta. Apprendiamo con favore l’intervento di un consigliere comunale sulla chiusura del reparto ostetricia, probabile riferimento a quanto affermato da consigliere Spina (leggi qui). Gli ricordiamo che nell’ospedale di Bisceglie non c’è solo il reparto di ostetricia: cardiologia, pediatria, chirurgia, ortopedia e molti altri reparti sono chiusi da due anni”.