“Il 22 febbraio (una data ricorrente nella mia vita personale e politica) il Tribunale di Trani ha condannato il Comune di Bisceglie, in persona del sindaco Angarano, al pagamento di somme a me dovute per lo svolgimento di prestazioni professionali precedenti alla mia elezione a sindaco e inspiegabilmente non pagate per volontà reiterata di Angarano”. A parlare è il consigliere comunale di opposizione Francesco Spina.
“Questa sentenza non è importante solo perché è la decima contro questa amministrazione comunale in mio favore, è chiaramente noto a tutti lo spirito ritorsivo e reazionario, che meriterebbe approfondimenti in campo penale, di questa amministrazione nei miei riguardi – sostiene Spina – per aver continuato a testa alta a fare opposizione per i cittadini, che non ottempera ai propri obblighi nei confronti del sottoscritto; è importante perché proprio l’atteggiamento ‘strano’ dell’amministrazione Angarano indusse la stessa a rifiutare la mia proposta transattiva, costringendomi alla cessione del credito in oggetto per consentirmi di espletare il mio mandato di consigliere comunale (ero all’inizio del mandato e non alla fine) , per eliminare la mia incompatibilità con il ruolo del consigliere comunale, anche in questo caso il Tribunale di Trani acclarò l’insussistenza della causa di incompatibilità dopo la cessione, con il Comune che per la prima volta nella storia comunale non intervenne nel giudizio a sostegno della deliberazione consiliare che aveva giustamente convalidato l’elezione di tutti i consiglieri comunali”.
“In ogni caso, pur ‘costringendomi’ alla cessione del credito, il ‘dispettuccio’ dell’amministrazione Angarano di non definire con transazione il giudizio non mi ha impedito di servire la città anche dai banchi dell’opposizione (ho rinunziato a una parte di miei sacrosanti compensi professionali pur di continuare a fare gratuitamente il consigliere comunale), ma ha causato seri danni ai miei interessi personali – conclude il consigliere Spina – e alle casse comunali dovendo ora il Comune (soccombente) pagare i danni e le spese di giudizio a ben due difensori”.