“Purtroppo, per la prima volta nella storia comunale biscegliese, un candidato sindaco rifiuta il confronto con l’avversario (nel 2013 io accettai il confronto con Angarano, che fu da me sconfitto). Dopo il confronto alle Vecchie Segherie, dove tutti hanno verificato il suo nervosismo e l’assenza di idee e di suoi programmi per la città, ora ha rifiutato nell’ordine, la richiesta di confronto pervenutaci da Viva (era stato preannunciato durante il primo confronto alle “vecchie segherie”), Antenna Sud, Tele Bari e Star 68. Si tratta di un’offesa, non tanto a me, quanto alla stampa, ai cittadini, alla democrazia e all’istituzione comunale che viene offesa agli occhi di tutta la regione Puglia”. Lo dichiara Francesco Spina in una nota.
“A difenderlo sono rimasti i suoi padri e “padrini” politici, che hanno lasciato al neo acquisto Vittorio Fata l’insolito ruolo di “mazziere” di Spina e di millantatore politico. A Vittorio non replicherò con durezza; so il dramma interiore che starà vivendo per il tradimento che ha dovuto effettuare ai suoi amici che avevano creduto nella storia del “sindaco per bene”. Se fosse rimasto in squadra con noi avrebbe mantenuto sicuramente ben altra rettitudine morale e rotta politica. Vittorio sa bene che gli avevano proposto un apparentamento alla luce del sole con le sole sue liste civiche, per unificare le forze dell’opposizione rimaste unite per 5 anni (cosa che ho detto alla luce del sole fin dalla mia prima intervista dopo il primo turno, parlando di comitato di salute pubblica). Lui con la sua scelta ha dimostrato che l’opposizione in consiglio era solo finta e si è assunto la grave responsabilità, non solo di tradire i suoi elettori e il suo programma depositato a palazzo San Domenico in chiara contrapposizione ad Angarano, ma anche il patto collaborativo delle forze di opposizione di contrastare quella che insieme definivamo in ogni consiglio e in campagna elettorale la peggiore amministrazione (Angarano) di sempre”.
“Nonostante le differenze dalla mia coalizione, di centro destra, riformista e civica, ben altra tensione morale e coerenza politica ha dimostrato Franco Napoletano, astenendosi da questo ballottaggio. Vittorio Fata non se la prenda per quello che pensano i cittadini della sua condotta, nè si arrabbi con me o con altri: a parlare male e ad offenderlo non siamo noi, ma sono i fatti oggettivi e lui stesso durante i filmati del suo comizio di chiusura. Insomma, Angarano che fugge dai confronto e Fata assoldato per mazziare chi stava con lui all’opposizione – conclude Spina – costituiscono l’epilogo più naturale della campagna elettorale della SVOLTA, ormai chiaramente dotto l’egida e il simbolo del PD“.