“Per la seconda volta in pochi giorni, sono stato costretto a rifare una normale richiesta: quella di avere l’elenco dei debiti fuori bilancio ufficiali, certificati dal dirigente dell’area finanziaria e dai revisori dei conti, per poter valutare il bilancio sottoposto alla nostra attenzione dopo ormai 10 mesi dall’originaria scadenza legislativa”. A parlare è Francesco Spina, consigliere comunale di minoranza, che chiede accertamenti alle autorità competenti sui debiti fuori bilancio al Comune di Bisceglie.
“Purtroppo, giungono solo parole di rassicurazioni, sulla parola più che autorevole del dirigente, ma l’elenco dei debiti non esce e nessuno certifica la massa debitoria. Ci risultavano a febbraio circa 4 milioni – sostiene Spina – ma Angarano e la sua maggioranza consiliare attestarono a pena di falso che erano solo passività potenziali, che sarebbero potuti diventare debiti ma che non lo erano in quel momento. Dopo 6 mesi chiediamo solo se nel frattempo “Silvan-Angarano” abbia fatto l’ennesima magia e siano spariti passività-debiti tutti insieme o se siano addirittura aumentati in questo periodo. La legge li obbliga a verificare e certificare – continua – perché altrimenti verrebbe falsata la capacità di indebitamento del Comune (i mutui contratti da Angarano hanno già aggravato la situazione)”.
“La gente muore di fame e questi stanno ancora a mischiare le carte per far quadrare i conti – tuona il consigliere d’opposizione – dopo aver interrotto ogni forma di sostegno a famiglie e esercenti. Vedremo se dirigenti e revisori attesteranno per iscritto e non a parole l’esatto elenco dei debiti attuali. Siamo nell’epoca della trasparenza e dell’accesso civico e Bisceglie non fornisce alcun elenco chiaro e serio di quelli che sono i debiti fuori bilancio emersi ad oggi. La corte dei Conti è stata informata della inquietante circostanza. Noi non molliamo il diritto di conoscere la verità dei conti biscegliesi, con i cittadini che vedono cancellate inspiegabilmente rispetto al passato tutte le iniziative e i benefici pubblici e aumentate invece solo le tasse.
Di seguito la nota ufficiale inviata dall’avvocato Francesco Spina: Ecco la mia nota ufficiale inviata: “Si riscontra la nota Pec. in data odierna, del dirigente responsabile dott. Pedone, per precisare e richiedere quanto segue. La nota del rigente suindicata chiarisce, come era auspicio dello scrivente, che il percorso intrapreso per il 2020 non prevede l’elisione completa della fase di riequilibrio e assestamento, come è avvenuto nel procedimento di approvazione degli atti di bilancio del 2019. In tale circostanza, si contestò l’assenza di quella fase prevista dall’art.193 TUEL, anche alla Procura della Corte dei Conti che legge per conoscenza, senza riscontro da parte del dirigente dott. Pedone. Di qui il mio compiacimento per la fase di salvaguardia degli equilibri di bilancio ex art.193 che il dirigente si è impegnato ad effettuare nel rispetto della normativa vigente. Nonostante tali rassicurazioni, l’enorme mole di debiti fuori bilancio emersa in questi mesi, alcuni dei quali pagati senza riconoscimento (cfr. determinazione dirigente area amministrativa già contestatavi nelle mie precedenti pec.), non può non preoccuparci. Proprio le note evidenziate dal dirigente Pedone, firmate dal dirigente Losapio prot.11561 del 19.03.2020 e dal dirigente Dell’Olio del 28.02.2020 prot.8727, evidenziano la sussistenza di circa quattro milioni di debiti fuori bilancio, che la maggioranza consiliare ha degradato arbitrariamente nell’approvazione del conto consuntivo 2019 a mere passività potenziali, nonostante la chiara qualificazione data alle stesse dai dirigenti circa la loro natura di debiti fuori bilancio. Peraltro, come più volte ribadito dal dott. Pedone anche in riscontro ai consiglieri di opposizione, il conto consuntivo approvato e menzionato dal dirigente cristallizza la situazione del 2019, mentre non sussiste un momento ricognitivo dei debiti fuori bilancio ai fini della salvaguardia degli equilibri negli ultimi 6 mesi (l’attività ricognitoria è stata effettuata come si evince dalle date delle note dirigenziali richiamate dal dirigente nei mesi di febbraio e marzo 2019. Pertanto, si invita il dirigente responsabile della ripartizione finanziaria a voler ottemperare, sotto la vigilanza dell’organo di revisione a norme del vigente regolamento dei sistemi interni (art.20 co.2), richiamato espressamente dal regolamento di contabilità vigente. Non risulta effettuata, infatti, l’attività ricognitoria con apposito verbale da trasmettersi agli organi istituzionali a norma del co. 4 dell’art.20 del regolamento del sistema dei controlli interni, che prevede alla lettera h dell’art.21 co. 1 “la verifica di inesistenza di debiti fuori bilancio…”. Pertanto, si insiste alla stregua della stessa normativa invocata dal dirigente Pedone, alla ricognizione dei debiti fuori bilancio essendo passati sei mesi dall’ultima ricognizione. Tanto anche al fine di poter essere effettivamente messo in condizione di partecipare al procedimento di approvazione del bilancio, già impugnato presso il TAR PUGLIA-BARI per quanto riguarda il DUP, conoscendo la capacità di indebitamento del comune e la veridicità dei riscontri parametrali alla stregua dell’effettiva e non astratta situazione debitoria dell’ente. La circostanza che il termine per la salvaguardia degli equilibri di bilancio sia stato spostato al 30.11.2020 non fa certo veni meno l’obbligo di effettuare semestralmente la ricognizione suddetta e non esime dirigenti e revisori dall’ effettuare l’attestazione della sussistenza o meno di ulteriori debiti oltre a quelli già oggetto della ricognizione effettuata nel lontano mese di febbraio 2020. Ne, tanto meno, fa venir meno l’obbligo di informare i consiglieri comunali su richiesta specifica degli stessi. Richiesta che, formalmente e espressamente, si reitera con la presente nota e che non può certamente essere esaudita dalla mera, sia pur elegante, rasserenazione senza elenco debiti del dott. Pedone dirigente della ripartizione finanziaria”.