“Falsità del piano opere pubbliche 2019-2021 e debiti fuori bilancio: consumati da Angarano e c., in consiglio comunale e senza vergogna, gli omicidi premeditati della democrazia e della legalità”. Sono le prime dichiarazioni del consigliere comunale di opposizione, Francesco Spina, a margine del consiglio comunale di ieri che, tra i vari punti del giorno, ha riapprovato in maniera definitiva il piano triennale delle opere pubbliche 2019/2021 (LEGGI QUI).
“Purtroppo, nella palestra della Cesare Battisti, ristrutturata, a proposito di opere pubbliche, per fortuna dalla mia amministrazione comunale qualche anno fa (accanto al Teatro Don luigi Sturzo, che era prima un deposito pericolante di attrezzi abbandonati), si è consumata l’ennesima violazione delle norme di legge, consegnando ai cittadini un piano triennale delle opere pubbliche 2019-21 completamente falso e senza rispetto delle regole democratiche”.
“Il dirigente responsabile ha cercato di parare il colpo con la produzione di un nuovo piano triennale (2020-2022) adottato dalla Giunta comunale nel settembre 2019 (prima della sentenza di annullamento del TAR del novembre 2019). Ma era chiaro – continua Spina – che non avrebbe potuto avere senso e validità il piano discusso ieri del 2019, in presenza di un piano preesistente già in vigore relativo all’anno 2020. Insomma anche ieri la tragicommedia fantozziana di un piano annuale delle opere pubbliche del 2019, portato in consiglio con due anni di ritardo, già ritirato dal sindaco per ben tre volte, pieno di falsità di stanziamenti (non corrispondenti alle poste di bilancio, come è stato dimostrato voce per voce carte alla mano)”.
“Il nervosismo di qualche dirigente, ormai parte politica, che ha ben compreso la frittata fatta, ha portato all’aberrante soluzione – sostiene Spina – di negare il diritto di proporre emendamenti ai consiglieri comunali. La notte più buia della storia amministrativa biscegliese si è consumata tra decine e decine di debiti fuori bilancio e l’ennesimo atto di banditismo politico dell’amministrazione Angarano, che ha violato, impedito e negato quello che è il fulcro della partecipazione democratica, e cioè l’intervento emendativo e partecipativo dei consiglieri comunali”.
“Intanto, anche le opere pubbliche di Bisceglie, come il Teatro Garibaldi ieri, sono state impacchettate con un telo scuro. Ma questo, certamente, non nasconderà lo zero assoluto delle opere pubbliche di Angarano, nè le clamorose falsità degli stanziamenti e le violazioni delle norme del codice degli appalti pubblici. Mentre i dirigenti si sforzavano di trovare pezze a colori, Angarano ha detto solo una frase che da il suo senso alla seduta consiliare di ieri: al Comune non si devono applicare le norme come in un organo di giustizia amministrativa. Così, dopo l’omicidio di Stato della democrazia, perpetrato zittendo i consiglieri, Angarano ha dato il colpo di grazia alla legalità”.