Il consigliere d’opposizione Francesco Spina ha consegnato una interrogazione Consiliare urgente con richiesta di risposta anche scritta sulla distribuzione dei bonus spesa e delle mascherine, ma anche sui “rischi sanitari nella distribuzione di mascherine effettuata dal Sindaco con inviti in gruppi a beneficiari”.

Tre i punti principali dell’interrogazione: “Si chiede se l’amministrazione abbia adottato delibere o determine per stabilire i criteri di individuazione dei beneficiari delle donazioni comunali di mascherine o la scelta sia stata rimessa alla discrezionalità pura del Sindaco, che ha inviato messaggi a persone escluse invece dalla distribuzione dei bonus spesa, come denunciato pubblicamente sui social proprio dai diretti interessati”. A tal proposito, quindi, Spina chiede che vengano comunicati “contraente, risorse utilizzate e amministratore del profilo wathsapp intestato a Comune di Bisceglie utilizzato dal Sindaco per gli atti di concessione delle provvidenze di carattere socio-economico e se tali modalità gestionali, per forma e competenza, siano ammesse nell’ordinamento comunale italiano”. 

Il consigliere chiede se “codesta Amministrazione intenda procedere, senza ricorso a costose azioni giudiziarie, al rilascio della documentazione relativa all’elenco nominativo dei beneficiari, se si voglia adottare qualche atto formale per individuare i criteri di gestione delle somme residue, relative al capitolo bonus spesa, e se si intenda ratificare in consiglio, come previsto dalle norme di legge, la deliberazione di giunta di variazione e istituzione del capitolo di bilancio dei bonus spesa o rischiare che tale deliberazione diventi inefficace”. 

Nell’interrogazione, Spina chiede anche se l’amministrazione “abbia adottato o intenda adottare la Determinazione (a contrarre) di acquisto (a titolo oneroso o gratuito), imposta sempre dalla legge per motivi di trasparenza e per la disciplina anti-riciclaggio, oltre che nella specie per ovvie ragioni igienico-sanitarie circa la tracciabilità e l’idoneità della provenienza delle mascherine distribuite dal Sindaco e se quindi si intenda allegare alle mascherine certificati di idoneità delle stesse”. Infine si chiede se l’amministrazione “abbia individuato modalità di distribuzione delle mascherine che tutelino i cittadini da probabili assembramenti e altri rischi di contagio che hanno portato il Comune, addirittura, ad effettuare una procedura pubblica di selezione sulla base di messaggistica telefonica gestita dal Sindaco direttamente, proprio per l’asserita ragione di evitare assembramenti”.