“Manovra di fine anno approvata in consiglio dalla maggioranza: solo favori a clientele politiche. Gli ultimi stanziamenti di bilancio purtroppo sono stati sprecati in contributi a pioggia, incarichi ad amici di partito e ad altre distribuzioni di prebende di chiara natura clientelare”. Queste le prime considerazioni da parte del consigliere comunale di opposizione Francesco Spina a margine del consiglio comunale.
“Invece, sono completamente abbandonati a se stessi i cittadini indigenti e le attività produttive. Il bilancio comunale non sostiene più iniziative come le “social card”, che fornivano risorse per la lotta contro le povertà aiutando allo stesso tempo i commercianti che aderivano alle convenzioni con il Comune. Teatri chiusi – prosegue – nessuna rassegna teatrale comunale rispetto alle due programmazioni di anni fa al Teatro Garibaldi e al Teatro Don Luigi Sturzo. Viabilità impazzita con cantieri in pieno centro, in Piazza V. Emanuele e nel centro storico per lavori bloccati da mesi e ora improvvisamente cantierizzati, per il solo aspetto burocratico e il dovuto pagamento degli acconti alle imprese (potevano cominciare dopo le feste natalizie?), senza rispetto per le attività commerciali strozzate dalla viabilità caotica e dal disordine pubblico dettato anche dalla mancanza di parcheggi, dopo la sospensione comunale del servizio dei parcheggi a pagamento. Alberi tagliati e tombati con il cemento, chiuse tutte le attività culturali e sociali, con storici presidi sociali come Villa Giulia e la cooperativa Temenos costrette a sospendere le loro importanti attività sociali a causa dell’insensibilità e mancanza di interventi comunali”.
“Questo è il quadro drammatico della nostra città in questi giorni, con i cittadini rassegnati ormai anche quando piove nelle scuole e non c’è più acqua o riscaldamento nelle case. Chi ha scelto come me e il mio gruppo di rimanere all’opposizione, con coerenza – conclude il consigliere Spina – continua a rispettare il risultato elettorale e proprio per questo non si abbandona al ‘pensiero unico’ affaristico, che tiene unita la maggioranza e attrae altri soggetti politici. Il pensiero unico degli interessi privati e della distribuzione di soldi e prebende, senza un progetto o un’idea politica che possa giustificare l’esistenza di una maggioranza-pasticcio dichiaratasi ormai apertamente PD-Forza Italia-Udc”.