Spina non ha rassegnato le sue dimissioni da Presidente della Provincia di Barletta-Andria-Trani e non ha intenzione di farlo a meno che tutti i consiglieri provinciali non presentino le loro dimissioni dal Consiglio. Questo è, in estrema sintesi, quanto emerso dal Consiglio Provinciale di questa mattina svoltosi nella sede istituzionale di Andria della Provincia Bat. Presenti ai lavori solo sette consiglieri, cinque del centrosinistra (Antonucci, Marchio Rossi, Sgaramella, Vitanostra e Bruno) e due del centrodestra (Minervino e Corrado). Nel corso della discussione è emersa tutta l’incertezza normativa che c’è attorno alla situazione delle dimissioni del Presidente delle Provincia, la legge Delrio non è molto chiara in merito. Secondo quanto emerso dalla discussione le dimissioni del Presidente non scioglierebbero l’ente e si continuerebbe quindi ad andare avanti in una situazione di estrema incertezza, magari con un commissario esterno. Di fronte a questa situazione, il Presidente Spina, facendo anche leva sulle molte urgenze presenti sul territorio e che la Provincia deve affrontare, ha deciso di rimanere in carica ma si è detto anche disposto ad andare via se si decidesse di azzerare completamente l’ente con le dimissioni di tutti i consiglieri senza che vi sia la loro surroga.
Il presidente Spina ha, pertanto, invitato i consiglieri a firmare le dimissioni nela mattinata di domani per poi presentarsi in Prefettura per rimarcare la loro chiara sfiducia e si è detto pronto a far seguire consequenzilamente anche la sua firma.
Qui di seguito tutti gli interventi raccolti nella nostra diretta scritta del Consiglio Provinciale.
Il primo a prendere la parola è stato il Presidente Spina che ha subito introdotto l’argomento caldo della giornata, le dimissioni del Presidente per via della sua richiesta di iscrizione al Pd.
Spina: “L’assenza dei tanti consiglieri di maggioranza è un fatto gravissimo. E’ vile lasciare un rappresentante istituzionale solo di fronte ad una decisione cosi importante, non ci si può lavare le mani in queste modo. Le mie dimissioni sono nelle mani del consiglio ma cosa vogliamo fare? Alle 14.30 ho un importante incontro con i sindacati per il futuro dei lavoratori della Provincia, c’è la questione del Bonomo, la Timac, la cementeria di Barletta, vogliamo lasciare la Provincia allo sbando senza guida? Chi si prende le responsabilità dei problemi che si creano per la comunità? Io non sarò quello che abbandona, i miei patti politici gli rispetto fino alla fine. Al momento non vedo come possa esserci un chiarimento per questa situazione, manca una parte politica importante. Ci sono due strade che si possono seguire o si va avanti con responsabilità oppure bisogna sciogliere l’intero consiglio provinciale”.
Dopo il Presidente Spina ha preso la parola la consigliera di centrosinistra Bruno.
Bruno (Scelta Civica): “E’ successo quello che io mi aspettavo cioè che si è connotato politicamente un ente che invece non avrebbe dovuto avere colore politico. Al massimo eravamo noi di opposizione a dover essere assenti e non la maggioranza. Io continuerò ad assumere lo stesso atteggiamento di sempre, valuterò provvedimento per provvedimento lontano da logiche politiche”.
A seguire l’intervento del consigliere tranese Beppe Corrado.
Corrado (Ncd – Area Popolare): “Quello che sta avvenendo oggi è incredibile. Apprezzo la presenza dell’altra parte, apprezzo Forza Italia che assume una posizione chiara e netta ed oggi è qui per fare la sua dichiarazione politica ma gli altri che fine hanno fatto? Perchè non si sono dimessi gli altri consiglieri di maggioranza? Perchè hanno solo consegnato le deleghe? Mi sarei aspettato le loro dimissioni, non hanno assunto una posizione chiara e netta. Come dice lei, Presidente, ci sono molto problematiche e molte sfide da affrontare, cosa diciamo alla gente? Cosa raccontiamo ai lavoratori ed ai cittadini? Oggi, caro Presidente, per me stiamo palrando di aria fritta, a me non interessa entrare in queste guerre, a me interessa riuscire a continuare un percorso che serva a dare risposte ai cittadini”.
Ha preso la parola l’unico consigliere che ha rassegnato per primo le dimissioni dalle deleghe consiliari, l’esponente di Forza Italia Minervino.
Minvervino (Forza Italia): “La sua adesione al Partito Democratico sono l’assoluta conferma del suo tradimento di un patto politico. Lei è stato eletto con una maggioranza di centrodestra ed in seguito alla sua adesione al Pd il sottoscritto non seguirà la sua linea e passerà all’opposizione. Lei oggi si presenta dimissionario ma è una cosa che ha già fatto l’Aprile scorso, chiedo ed auspico le sue dimissioni ufficiali. Il vostro comportamento non è per noi è un pretesto è un fatto sostanziale, ribadiamo la richiesta di dimissioni nel caso ci sarà un commissario e la Provincia potrà comuque andare avanti”.
Dopo il suo intervento Minervino abbandona l’aula. La parola torna al centrosinistra con i consiglieri Giuseppe Antonucci e Vitanostra.
Giuseppe Antonucci (Pd): “Questo Consiglio è composto da persone per bene che gratuitamente cercano di risolvere i problemi di questo territorio. Lei, Presidente, mettendoci passione, capacità e coraggio ha raggiunto risultati importanti e la ringrazio anche per il suo grande rispetto istituzionale. Le rinnovo la mia fiducia come già ho fatto in passato”.
Vitanostra (Pd): “Non ci stiamo a giochini del centrodestra, è mancato il senso di responsabilità. La legge stessa ha detto che non c’è maggioranza ed opposizione, questo discorso vale in tutte le province di Italia. Non esiste nessun tipo di ribaltone. Quale vantaggio porterebbero le dimissioni del Presidente? Tutti i problemi già elencati come potrebbero essere affrontati? L’assistenza scolastica, la situazione del Bonomo, i problemi ambientali, come si potranno affrontare? Non ci interessano le tessere di partito e le migrazioni politiche, a noi interessa la gente. Noi chiediamo a lei, Presidente, di rivedere la sua scelta delle dimissioni ma al contempo siamo anche pronti a rassegnare le nostre dimissioni”.
Sempre per il Pd sono intervenuti l’andriese Marchio Rossi e Sgaramella.
Marchio Rossi (Pd): “Forse il consigliere di Forza Italia non ha capito che non siamo in Consiglio Comunale, questo è un ente di secondo grado. Questo mandato che ci è stato dato dai nostri colleghi è un mandato per il nostro territorio, è un servizio per tenere vivo questo ente. Ricalco quello che hanno detto i mie colleghi, se mi dimetto viene un altro e non cambia nulla, se lei decide di dimettersi dobbiamo prendere una decisione diversa un vero azzeramento del consiglio“.
Sgaramella (Pd): “Di fronte ai provvedimenti non abbiamo mai badato da dove venissero, ne abbiamo colto solo le ricadute positive sul territorio. Mi sento parzialmente tradito da questa maggioranza che probabilmente anteponeva altre problematiche a quello che noi abbiamo sempre considerato il bene comune, il bene del territorio. Spero che parte di questa difficoltà sia venuta fuori da questa legge poco chiara e chiedo al Presidente che si faccia ulteriore chiarezza chiedendo lumi ad autorità superiori, siamo disposti anche ad andare a casa ed azzerare il consiglio senza permettere surroghe“.
Spina chiede il parere giuridico al Segretario Generale circa lo scenario in caso di dimissioni.
Segretario: “Nell’aprile 2015 abbiamo formulato un apposito quesito per capire cosa sarebbe potuto succedere in caso di dimissioni. Non abbiamo avuto nessuna risposta”.
In conclusione l’intervento finale del Presidente Spina.
Spina: “Le dimissioni del Presidente della Provincia servono solo al Presidente stesso per lavarsi le mani. Sentire un parere cosi superficiale fatta da un amico come Minervino mi dispiace. Avrei voluto delle risposte, perchè è andato via Minervino? Perchè non è rimasto a votare i debiti fuori bilancio? Sono debiti dei lavori pubblici per cui Minervino aveva la delega ed ora non vuole votarli? Minervino non ha rassegnato le deleghe ad Aprile perchè lo fa adesso? Chi è che tira le fila? Si sta ripetendo la storia con gli stessi interpreti di anni fa, sono sempre le stesse persone. Minervino ha rassegnato le deleghe ma dove stanno le dimissioni? C’è stata una riunione a Bisceglie, Silvestris ha dato direttive al consigliere. Voglio vedere le dimissioni dei consiglieri di quella lista. Si vuole solo fare un colpo di mano sul Presidente perchè ora è scomodo. Bene le mie dimissioni non sono sufficienti ci vuole un azzeramento dell’ente e le firme di tutti. Ribadisco le strade sono due o si va tutti a casa oppure si va avanti, le mie dimissioni non implicano lo scioglimento dell’ente. Domani aspetto le dimissioni di tutti i consiglieri cosi andremo al prefetto per sciogliere l’ente, altrimenti si va avanti”.
Il consiglio si è sciolto alle 13.45 dopo l’ultimo intervento di Spina.