Il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano è tornato sulla querelle legata al caso del tesseramento online al Pd da parte del Sindaco Spina e dei suoi alleati. Ieri pomeriggio il giornalista Giuseppe Dimiccoli, della Gazzetta del Mezzogiorno, ha posto al governatore della regione Puglia il seguente quesito attraverso un tweet: “Per commissione di garanzia Spina iscritto al Pd ma per il segretario provinciale Cafagna “no per il 2015”, Michele Emiliano che ci dici?”, Emiliano ha risposto in maniera netta e lapidaria: “Vale giudizio commissione di garanzia”.
Il caso Spina-Pd sembrava essere passato in secondo piano nell’ultimo periodo ma è improvvisamente tornato alla ribalta nella giornata di ieri quando il Sindaco Spina ha annunciato il suo ingresso ufficiale nel Pd. Sempre nel corso della giornata di ieri la notizia diffusa dal primo cittadino biscegliese è stata definita come “falsa” dal deputato Pd Francesco Boccia che ai nostri microfoni ha dichiarato: “in realtà la commissione di garanzia provinciale ha preso atto che ci sono due posizioni opposte, non certo ha ratificato l’ingresso di Spina nel Partito”.
Analizzando la vicenda attraverso lo statuto e il regolamento delle commissioni di garanzia del Pd emerge che sulle questioni statutarie sono competenti le commissioni di garanzia nelle loro differenti articolazioni, art.3 comma 1 regolamento commissioni di garanzia Pd: “Le Commissioni di Garanzia istituite e articolate nei diversi livelli secondo quanto stabilito dagli Statuti delle Unioni regionali, vigilano e intervengono per assicurare la piena applicazione dello Statuto, l’esercizio dei diritti e dei doveri degli iscritti/e e degli elettori/ci, degli eletti/e nelle istituzioni iscritti/e al PD partito democratico. Esse altresì vigilano per la piena applicazione del diritto alla informazione e alla formazione, ristabilendone le condizioni entro trenta giorni dalla segnalazione della mancata applicazione del diritto”. Allo stesso tempo però il suddetto regolamento sancisce all’art.3 comma 7 che: “Avverso le decisioni delle Commissioni territoriali costituite a livello provinciale è ammesso il ricorso alle Commissioni regionali che si pronunciano in via definitiva salvo i casi in cui è previsto il ricorso alla Commissione nazionale”. La possibilità di presentare un ricorso in merito alle decisioni delle commissioni provinciali è sancita dal regolamento delle commissioni di garanzia del Pd. Attualmente, però, non è giunta nessuna comunicazione ufficiale in merito ad un ricorso avverso la decisione della commissione provinciale Bat dello scorso 31 marzo.