“Non rispondo alle solite offese personali di Angarano & Co, ma chiedo educatamente, come sempre, solo che Angarano e Silvestris ci ripensino. Il 10 gennaio si venderanno, tra gli altri, le sedi storiche affidate dalla mia amministrazione all’ANFI (associazione finanzieri di Italia), già sede sociale storica del Bisceglie Calcio, la sede dell’Unitre in Via Monte San Michele e tanti altri immobili di pregio del patrimonio comunale. Propongo ad Angarano di ritirare la vendita all’asta e di attendere l’approvazione del bilancio e della programmazione definitiva del 2023 o comunque di dare il tempo alla città di conoscere per bene in bando di gara”.
Così Francesco Spina, consigliere d’opposizione e candidato sindaco alle prossime elezioni comunali, risponde all’assessore Lorusso, che stamattina è intervenuta commentando le accuse mosse da Spina relativamente alla “svendita degli immobili comunali” (LEGGI QUI).
“Non è una condotta scorretta vendere nel 2023, quattro mesi prima della fine del mandato, gli immobili del Comune senza chiedere prima la volontà del consiglio comunale per il bilancio di previsione proprio dell’anno 2023?”, chiede il consigliere d’opposizione. “Perché questa fretta dopo aver aspettato circa 5 anni e perché poi durante le festività natalizie? E perché Angarano e Silvestris non dedicano almeno uno dei loro centinaia di selfie di propaganda a spiegare ai cittadini come si partecipa all’asta pubblica del 10 gennaio per rendere più trasparente la procedura che ho fatto pubblicare io con la mia iniziativa sui media?”, si legge nel comunicato stampa.
“Se dovrò subire le solite insulse offese da Angarano, che non risponde mai nel merito dei problemi, almeno col mio sacrificio eviteremo un ulteriore danno alle casse comunali. Non dico che dovevano acquistare i costosi locali nelle mura cittadina di fronte alla statua in onore del ‘marinaio’ o il 49% delle quote di Bisceglie Approdi come hanno fatto le nostre precedenti amministrazioni, ma almeno non svendano i beni che da decenni fanno parte del patrimonio comunale”, conclude Spina.