“Bisceglie esentata dall’applicazione delle leggi della Repubblica Italiana? È’ scaduto ieri, per l’ennesima volta, il termine ultimo per presentare e approvare il conto consuntivo 2019”. A dichiararlo è il consigliere comunale di opposizione Francesco Spina.

Dopo tre diffide prefettizie negli anni precedenti e dopo una sentenza di annullamento del TAR Puglia-Bari, l’amministrazione Angarano ha calpestato per l’ennesima volta – continua Spina – i termini di legge e sembra completamente disinteressata dall’applicazione dell’art. 141 lett c, che prevede lo scioglimento del consiglio in caso di mancanza, almeno, di una anche semplice delibera di giunta che abbia approvato il conto consuntivo dell’anno precedente entro il 30 giugno. E non vi è traccia di tale deliberazione anche perché ieri le giunta non è stata neanche convocata”.

“Il bilancio consolidato dello Stato Italiano, ormai, viene mandato agli organismi europei (per il rispetto del patto di stabilità) con i dati di tutti gli 8000 comuni italiani tranne quello di Bisceglie (alla faccia dell’art. 81 della costituzione Repubblicana). E dire che di Bisceglie è proprio il Ministro che regola il rapporto tra lo Stato e le autonomie locali – sottolinea Francesco Spina – e questa ‘deroga’ alle leggi imperative della Repubblica Italiana, una specie di ‘immunità’ speciale, mette in difficolta proprio il nostro ministro biscegliese”.

“Al di là del messaggio negativo di illegalità che si riverbera sulla città, questi ritardi denotano le gravi difficoltà finanziarie dell’amministrazione Angarano, che a forza di giocare alle ‘3 carte’, si è incartato tra i mille debiti fuori bilancio che ha tentato di nascondere nel 2019. E nel 2019 il Covid non stava. Ma soprattutto, ed è quello che ci interessa di più, questi ritardi e questa cattiva gestione dei conti pubblici procurano seri danni all’economia cittadina. Chi pagherà i danni economici e finanziari che i cittadini biscegliesi stanno subendo da queste alchimie contabili e dai ritardi che da 2 anni stanno producendo una sequela di diffide prefettizie – conclude il consigliere Spina – cui il comune tenta di sfuggire con giochini e giochetti che violano scientemente le norme di legge?”.