Il consigliere comunale di maggioranza Peppo Ruggieri ha criticato la scelta della giunta municipale cittadina riguardo l’autorizzazione all’installazione della statua di Papa Giovanni Paolo II in piazza Diaz. L’autorizzazione è stata concessa all’associazione Giovanni Paolo II con il voto unanime degli assessori presenti, l’operazione non comporta costi per il comune di Bisceglie.
Ruggieri dichiara: “Pur continuando a condividere il percorso generale dell’Amministrazione di cui faccio parte, sono fortemente critico in merito a questa decisione.La statua”, prosegue il consigliere di maggioranza, “rimpiazzerà l’attuale busto, sempre dedicato allo stesso Papa. Giovanni Paolo II è già celebrato in città con l’intitolazione di una via, un monumento nella stessa via, un busto in piazza Diaz. Inoltre, vi è anche il gemellaggio con la città polacca di Kalwaria Zebrzydowska (ma potrei aver dimenticato qualcosa)”.
“Senza entrare nel merito della personalità in oggetto, il cui operato non fu esente da pesanti critiche, questa sovraesposizione di un simbolo religioso in una comunità è decisamente fuori luogo”. Ruggieri poi incalza “Non è pensabile che la città venga trattata come l’altarino privato di un’associazione. Questo a maggior ragione se con simboli così evidenti (la statua in “vetroresina bronzata” sarà alta 190 cm più basamento). Simboli piazzati in luoghi così rappresentativi e centrali di una società plurale e con differenti fedi e visioni della vita. Speravo che i tempi di certi atteggiamenti invadenti e di un certo “folklore”, in cui si benedivano finanche le rotonde, potessero essere superati. Mi aspettavo che questa amministrazione potesse, non dico comportarsi laicamente, ma quantomeno emanciparsi da questa maniera eccessiva di ostentare la fede”.
A donare la statua alla cittadinanza è stata una vedova di un Carabiniere caduto a Nassirya. Su questa circostanza Ruggieri ha commentato: “se l’intenzione dell’Amministrazione fosse onorare la memoria di queste sfortunate vittime, cosa che trovo assolutamente condivisibile, potrebbe ripensare la decisione presa e bandire una borsa di studio a loro intitolata e rivolta agli orfani dei carabinieri caduti in servizio”. Ruggieri quindi conclude “Sul valore estetico oltre che politico dell’operazione, ognuno si esprimerà dopo la messa a dimora del manufatto”.