Davide Galantino, deputato biscegliese del Movimento 5 Stelle, ha presentato un’interrogazione in commissione cultura per l’introduzione della storia locale nei programmi scolastici.

“La storia, già appellata magistra vitae, è elemento indispensabile nella conoscenza di ogni soggetto dotato di intelletto”, dichiara il deputato che poi ha aggiunto, “spesso però non si conoscono la storia locale, insieme ai costumi, alle tradizioni ed alla parlata, quando lingua minoritaria”. Per Galantino quindi lo storica locale potrebbe quindi essere un vero e proprio “elemento distintivo e di arricchimento per le diverse generazioni di studenti. Si valorizzerebbero inoltre autori e storici locali in parallelo con la storiografia già oltremodo riconosciuta”. L’esponente del Movimento 5 Stelle ha proprio fatto l’esempio di Bisceglie e di un autore locale: “sono sempre più numerosi gli incontri extra curriculari su vari temi di storia del territorio che hanno luogo nelle scuole, anche a seguito del sollecito sull’importanza di tale tema da parte dello storico di Bisceglie Luca De Ceglia, autore di molteplici pubblicazioni sulla storia patria e ispettore archivistico onorario della Soprintendenza archivistica per la Puglia e la Basilicata per nomina ministeriale”.

Da queste premesse è quindi partita la proposta di Galantino indirizzata “alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca”. Galantino si dice certo che “la comparazione tra le storie locali inter ed intra comunali della penisola creerebbe un patrimonio indiscutibile ed unico, coadiuvato dalla valorizzazione dei siti Unesco che, in Italia, si trovano quasi in ogni regione”. Il deputato 5 stelle ha quindi concluso “per questo ho impegnato il Governo ad intraprendere, se non sia già eventualmente in corso, un percorso per incentivare l’inserimento della storia locale nei programmi ufficiali di studio scolastici sin dall’anno scolastico 2020/2021″