Cinquemila posti di lavoro in dieci anni, lo ha promesso giurando sulla costituzione il candidato sindaco Angelantonio Angarano. Il comizio della coalizione civica “Un passo alla svolta”, svoltosi ieri sera domenica 27 maggio in una gremita piazza San Francesco, ha stabilito la priorità programmatica assoluta del candidato Angelantonio Angarano: il lavoro. “Questa è la vera priorità dei prossimi dieci anni, questa è la vera sfida, questo sarà il mio primo pensiero al mattino”, ha dichiarato il candidato sindaco della coalizione civica che ha poi spiegato che per raggiungere questo obiettivo sarà anche istituita “una task force comunale per l’occupazione in cui riunirò i maggiori rappresentanti dei settori produttivi, degli esperti di occupazione e lavoro e delle associazioni di categoria”.
Nel corso del comizio il candidato sindaco della coalizione “Un passo alla svolta” ha analizzato, supportato da numerosi candidati, la situazione occupazionale della città di Bisceglie proponendo le giuste formule per poter porre un freno a questa grave situazione di crisi e far sì che si creino le condizioni necessarie a favorire l’occupazione. “A Bisceglie ci sono 10mila tra disoccupati e inoccupati”, ha esordito il candidato sindaco, “i nuclei familiari a Bisceglie sono 19mila, significa quindi che in ogni famiglia c’è una persona disoccupata o inoccupata”.
“Faremo un censimento dei capannoni che versano in stato di abbandono da almeno 12mesi. Effettueremo una rimodulazione e incentivazione Tari per i primi 3 anni per chi creerà nuove aziende in quei capannoni abbandonati. Utilizzeremo tre strumenti per realizzare tutto questo: un contributo parametrato al carico tributario comunale, a titolo di rimborso sui contributi pagati l’anno precedente in modo da calmierare il fitto di questi capannoni; un bonus assunzioni per un massimo di tre anni per aziende che assumono a tempo indeterminato; un contributo destinato all’abbattimento degli interessi sui mutui concessi per l’acquisizione di beni di investimento nuovi”.
Centrale per il rilancio occupazionale della città di Bisceglie è senza dubbio il settore agricolo. “La chiave di volta è innovazione, trasferimento dell’innovazione, chiusura della filiera e politica di promozione della vocazione agricola della città”, ha spiegato Angarano che ha poi proseguito proponendo la chiusura della filiera con la “lavorazione degli scarti per creare più reddito e occupazione. Produciamo 40mila quintali di olio, il nostro olio finisce sui migliori ristoranti del mondo però ne vendiamo in bottiglia il 10%”.
Si è parlato poi anche di Casa Divina Provvidenza e dell’importante ruolo che rappresenta ancora oggi per l’economia cittadina. Angarano ha spiegato che in caso di elezione è pronto dialogare con “il direttore sanitario e il direttore generale della Cdp-opera Don Uva, per chiedere alla Regione Puglia di istituire reparti altamente specialistici che non sono presenti in Puglia, per i quali i pugliesi sono costretti ad andare fuori regione, creando così mobilità passiva. Mi riferisco, per esempio, alla protesica, al centro risvegli (ce n’è solo uno piccolo a Lecce), alle demenze degenerative e alla riabilitazione altamente specializzata”.
Angelantonio Angarano ha chiuso il comizio giurando sulla copia più antica della Costituzione conservata nella biblioteca comunale di Bisceglie, portatagli sul palco dalla piccola figlia Iris, e omaggiando e citando l’esempio del sindaco Umberto Paternostro. “Mi impegno, seguendo l’esempio di questo grande sindaco, a dedicare tutti i giorni del mio mandato per creare lavoro, sviluppo e crescita per la nostra città. Perché la dignità e la libertà, conquistate attraverso il lavoro, siano un patrimonio di ogni famiglia biscegliese. Con le parole di Paternostro giuro di impegnarmi affinché al di sopra degli uomini e degli eventi viva e prosperi questa nostra amatissima Bisceglie, nell’ordine, nella legalità, nella migliore giustizia sociale, luminoso esempio di abnegazione, sacrificio e amore per il benessere delle generazioni future. Viva Bisceglie”, ha concluso Angarano tra gli applausi.