Di seguito la nota inviata dal Circolo “Peppino Impastato” di Bisceglie circa le riprese video dei consigli comunali.
“Quando in un paese con più di 50.000 abitanti, viene presentata una sola proposta all’approvando Piano sulla Trasparenza, rappresenta già il primo grande fallimento di un’amministrazione pubblica, la quale dovrebbe mettere in condizione tutti i cittadini di essere informati e quindi partecipi.
A Bisceglie, dove la Trasparenza è solo un becero slogan degno di amministratori esperti di accattonaggio elettorale, negare la proposta del Circolo Politico Peppino Impastato sulla pubblicazione on-line delle video riprese del Consiglio Comunale è cosa coerente con questo modo di intendere la politica.
Così a Febbraio, la Giunta Comunale al gran completo, decide di impedire ai cittadini di fruire delle sedute del Consiglio Comunale sul web adducendo motivazioni insoddisfacenti del tenore “la pubblicazione delle riprese video del consiglio comunale, a parte motivazioni di tipo tecnico per il rilevante spazio web necessario, richiederebbe attente valutazioni in merito alla protezione dei dati personali e dalle possibili forme di riutilizzo delle immagini”.
Eppure la nostra proposta è stata puntualmente motivata in quanto l’art.6 del Capitolato Speciale di Appalto del Servizio di riprese televisive e trasmissione in modalità differita delle sedute del Consiglio Comunale del 5 febbraio 2014 recita quanto segue: “ l’emittente aggiudicataria, al termine di ciascuna seduta, consegnerà alla Segreteria dell’Ufficio di Presidenza, le riprese originali dell’intero Consiglio comunale… al fine di consentire lo streaming via internet delle sedute sul sito istituzionale di questa amministrazione”.
Perché i politici hanno paura delle video-riprese pubblicate sul sito del Comune, come avviene in quasi tutti i paesi d’Italia? Adducendo peraltro motivazioni contraddittorie con quanto da loro stessi previsto, parlando di privacy quando le sedute sono assolutamente pubbliche e soprattutto i loro faccioni compaiono puntualmente (e spesso abusivamente) sulle plance di tutta la città?
Come al solito si sceglie la strada che allontana sempre di più il cittadino dalla facile fruizione dei contenuti pubblici del Comune, come dimostra la sola approvazione della pubblicazione sul web dei verbali di consiglio Comunale.
Come diceva Giorgio Faletti: il limite dei furbi è che non riescono ad esimersi dall’esibire i frutti della loro furbizia, prima o poi”.
Foto copertina www.huffingtonpost.com