PUBBLIREDAZIONALE – Primo appuntamento con la rubrica dedicata ai viaggi, alle esperienze vissute ed ai consigli che darà ai lettori Luigi Lanotte, responsabile commerciale del Gruppo “A Proposito di viaggi” con sede a Bisceglie in Piazza Vittorio Emanuele. Il diario di bordo si apre con l’Africa ed in particolare il Kenya.
“Partiamo con un volo Meridiana che sembra un carro bestiame. Aereo vecchio e sporco, non funzionano gli auricolari, lo schermo per i programmi televisivi, l’aria condizionata è precaria, i sedili stretti e scomodi. Insomma, se avessi pagato mi sarei arrabbiato molto. Dopo una notte insonne arriviamo a Zanzibar per uno scalo tecnico e con 40° di temperatura esterna spengono l’aria. Vabbè, siamo agenti di viaggi e quindi dobbiamo adeguarci osservando e riportando. Arriviamo finalmente a Mombasa e dopo aver sbrigato tutte le formalità di sbarco ci dirigiamo a Watamu con un pullman anni 50 che per fortuna ha l’aria condizionata. Qui però scatta il servizio “Club Viaggi” e perlomeno troviamo succhi e acqua fresca. Mombasa è caotica, sporca ed a mio parere anche pericolosa. Molte strade non sono asfaltate e l’immondizia regna ovunque. Da Mombasa a Watamu la strada è comoda e asfaltata, il problema è però il traffico. Se becchi l’ora di punta ci metti 4 ore per fare 120 km. Arrivati a Wamatu non ci sembra ci sia una vera e propria città, ma solo un agglomerato di baracche.
Il Kenya è anche questo: mare, cultura, avventura. Dopo un tratto di strada sterrata che per gli ultimi 6 km ci toglie ben 45 minuti, arriviamo al Twiga. Siamo stanchi ma accolti da personale sorridente e cortese. Ci porgono asciugamani imbevuti di acqua profumata e bottiglie d’acqua; una accoglienza da Resort 5 stelle. Il Twiga ha una zona che comprende tutta la parte comune con area relax, bar e zona live music, che segue la reception e precede la zona piscina. Le camere sono circa una sessantina, disposte in due corpi laterali alla zona piscina che si trova a ridosso delle bellissime lingue di sabbia bianca che emergono dal mare durante le basse maree ogni 6 ore circa. Il parco marino si trova a poche decine di metri dal villaggio ed è facilmente accessibile. Il servizio spiaggia controllato da guardie che tengono lontani i beach boys, i ragazzi della spiaggia che ti vendono di tutto. Al Twiga abbiamo ricevuto attenzioni e un servizio 5 stelle davvero unico. La cosa più bella è cenare sulla spiaggia in uno scenario maldiviano meraviglioso. La ristorazione è semplice ma ben curata, lo chef napoletano Gennarino sempre presente al buffet, i prodotti locali sono tutti adattati alla cucina italiana, dalle verdure al pesce, dalla carne alla pasta saltata in padella, fino ai dolci e alla buona frutta. Tutto buono e di qualità. Quando c’è l’alta marea si sta in piscina e ci si rilassa in spiaggia sui lettini negli eleganti gazebo adagiati sulla spiaggia. Quando arriva la bassa marea si fa una passeggiata tra le lagune di sabbia bianco borotalco con l’acqua calda adatta a prendere il forte sole equatoriale. Come nello stile Club Viaggi, l’animazione è un intrattenimento altamente professionale con artisti di Made in Sud e Zelig.
Dopo un lungo briefing formativo sul Kenya, andiamo a visitare le altre strutture di Watamu. Il complesso “Gecko e Garoda” sorge sulla omonima spiaggia denominata appunto Garoda Beach che, essendo riserva naturale, non permette al resort di piazzarvi gli ombrelloni, lasciando così i clienti nel dilemma: “faccio il bagno e poi mi brucio al sole oppure faccio il bagno e torno velocemente in struttura?”. Struttura adatta ad una clientela che ama i grandi villaggi forse un po troppo dispersiva. Cucina non all’altezza, animazione da villaggio.
Il Mawe invece sorge su una scogliera lavica e pertanto ha un accesso al mare meno comodo. In realtà si tratta di una chicca, dove la cura dei servizi è attenta ai particolari, come gli scarpini da mare o i cellulari in dotazione agli ospiti delle circa 15 camere del Resort. Bella la piccola SPA panoramica.
Il Veraclub Crystal Bay, di fronte alla spiaggia di 7 Islands unisce il fascino delle maree alla particolarità delle sette isole in mare, raggiungibili a piedi durante la bassa marea. Composto da corpi di villette da 4 camere, divise tra Garden (zona nuova) e Beach (zona storica). Il villaggio è poco adatto alle famiglie.
Il 7 Islands del Gruppo Alpitour è la struttura più moderna di Watamu. Il moderno rende forse troppo anonima questa struttura che comunque gode di un buonissimo servizio di ristorazione e animazione. Le camere ampie e funzionali sono finemente arredate.
Un’altra tappa imperdibile è il Safari, abbigliamento stile Indiana Jones e si parte in Jeep per lo Tsavo Est. Il Safari è suggestivo, avventuroso, colorato, ricco di odori, gli odori e i colori della natura. Dormiamo in un campo tendato dove per andare a cena e non diventare la cena di qualche grosso felino bisogna chiamare il Masai. Il mattino dopo si va nel parco e riusciamo a fotografare elefanti, leoni, sciacalli, babbuini, ippopotami, coccodrilli, giraffe e zebre. Felici e contenti torniamo alla base.
Due o tre giorni di relax e si torna a casa. Il volo è sempre scomodo e per questo consigliamo la linea. Per il resto rimane una settimana di colori, sapori cultura, natura e mare..insomma tutti i sintomi del “mal d’Africa“.