Di amore si scrive molto…  Miti, leggende, poesie, canzoni, storie, manuali, pozioni, studi ce lo presentano in modo diverso. Forse però solo gli artisti, gli scrittori, i poeti sanno raccontarlo veramente, perché dal punto di vista scientifico, pur esistendo numerose teorie, ancora non si è riusciti a saperne molto. Le nuove scoperte nel campo della scienza delle relazioni tentano di spiegare i meccanismi che sottendono questa tensione al fine di impadronirsi del controllo della nostra vita amorosa, individuare, perché no, tecniche per costruire e rafforzare questo tipo di affetto. Ma c’è sempre qualcosa di sfuggente e di non definibile nell’amore, sul perché nasce, finisce o dura.

L’innamoramento resta un’esperienza unica e sconvolgente, fortunatamente ripetibile, quasi una follia, una scoperta, un evento esplosivo, straordinario che trasforma tutto il nostro il mondo. Una carica, una maturazione, una motivazione.  Dal punto di vista del vissuto, innamorarsi vuol dire ritrovarsi coinvolti, eccitati e preoccupati per qualcun altro. Desiderosi di averlo vicino, di toccarlo, di ascoltarlo, un’attrazione che di solito coinvolge anche aspetti sessuali. Un desiderio di condividere con questa persona emozioni, esperienze, pensieri, piccole cose. Diventare intimi. Una follia quasi. Un magnetismo che ci indirizza verso una persona che diventa la Persona. Una malattia alle volte, una fissazione della quale non riusciamo a liberarci. Passione, gelosia, sogni, possono rendere la vita meravigliosa oppure complicata e infelice. Siamo attratti da qualcuno che non è visto per quello che è realmente ma è un’immagine, una proiezione che trascende gli aspetti esteriori.

Secondo alcune teorie l’innamoramento si riconduce ad esperienze del passato, alle prime relazioni, parte di lì ma è da considerarsi anche movimento in avanti, un’energia che ci evolve.
Anche se non c’è niente che distingue un adolescente da un adulto o un anziano innamorati, l’amore è preso sul serio solo quando coinvolge adulti in età fertile, altrimenti appare fuori luogo, ridicolo o banale.

Spesso pensiamo che il nostro amore sia speciale e che durerà per sempre, anche se sappiamo che non è possibile. In effetti la passione romantica dura solo qualche anno, se va bene. Se il rapporto dura il sentimento matura in qualcosa di altrettanto importante ma sicuramente meno eccitante.

Ci si innamora in modo rapido, improvviso a volte. Si parla di amore a prima vista: in inglese si definisce cadere in amore (fall in love) proprio perché è un po’ come precipitare, sprofondare, perdere il controllo. Spesso succede nel momento sbagliato – si dice – o verso la persona sbagliata. Ma niente è volontario nell’amore. E niente è per caso, o forse c’è anche un pò di questo nelle trame dell’amore.

Alcune persone si innamorano continuamente, altre sostengono che si possono avere numerose relazioni ma solo un amore. Oppure succede di legarsi, in modo diverso, a più persone contemporaneamente. Forse solo uno è “vero” amore, forse l’amore ha più volti. Sicuramente in una vita intensa, lunga e densa di esperienze è difficile che ci sia un unico amore.  A volte qualcuno ci entra in testa, non si sa perché, capita addirittura con sconosciuti. Storie senza sostanza, fondate sul nulla. Eppure così vive dentro di noi.  Ma innamorarsi non vuol dire avere una relazione, significa muovere un sentimento dentro di sé.

È possibile innamorarsi di una foto, di un’immagine ! Non è raro che succeda sui social network, e sono sentimenti anche questi…
Può succedere di innamorarsi di una persona molto lontana da noi come modo di essere. Perché innamorarsi è inaspettato e fuori da ogni logica.

“A me non può accadere” si dice a volte e invece può, perché alla fine non ci conosciamo così bene come crediamo.
Cosa ci vuole quindi per innamorarsi?  Molto poco e non ha che fare con la persona amata ma con noi stessi ;  con la nostra disponibilità a cambiare, lasciarci andare, partire, osare, rischiare, con le nostre energie interiori, pronte ad iniziare di nuovo, con la nostra creatività e capacità di lasciarci alle spalle esperienze sfruttate, dalle quali non sappiamo più prendere niente… Soprattutto,  riguarda la nostra possibilità di rinascere !
Desiderare di stabilire un legame profondo con gli altri è un aspetto che fa parte della natura umana, e sarebbe ottimale che ciò avvenisse senza incontrare alcun problema.

In qualsiasi relazione, anche quella in cui i partner sono più affiatati, occorre continuamente gestire la tensione tra bisogni di autonomia e di vicinanza, perché ciò avvenga bisogna avere una buona consapevolezza, di se stessi, dei propri limiti, e di rispetto per e per l’altro.
Quando questi assunti di base vengono meno, è possibile instaurare delle relazioni problematiche senza divenirne consapevoli. Spesso ci si rende conto di trovarsi in una relazione problematica, quando questa si sta logorando, in questa fase è spesso difficile uscire da questi aspetti disfunzionali, perché quando li si vive, si perde l’obiettività che potrebbe aiutare a superarli.

Non è semplice capire se la relazione d’amore che si sta vivendo, ha degli aspetti disfunzionali perché spesso si tende a instaurare le relazioni seguendo inconsapevolmente il modello relazionale che si è acquisito vivendo a contatto con le prime figure di riferimento affettivo, ovvero se si cresce in una famiglia dove un genitore è violento verso l’altro, i figli una volta cresciuti tenderanno a riproporre nella loro coppia il modello di violenza acquisito nella propria famiglia d’origine, oppure se i genitori hanno tra loro un rapporto simbiotico, per i figli sarà normale instaurare una relazione di coppia con caratteristiche simbiotiche, etc..
Naturalmente, poiché le variabili che si incontrano nel proprio percorso di vita, sono numerose, non è detto che il modello genitoriale, sarà l’unico ad esser seguito, e che questo diventerà necessariamente disfunzionale.  La persona che ama in modo sano accetta pienamente se stessa, anche se desidera cambiare qualche aspetto della sua personalità.

Accetta gli altri come sono, senza cercare di cambiarli per soddisfare i suoi bisogni. E’ consapevole dei suoi sentimenti e del suo atteggiamento verso ogni aspetto della vita, compresa la sessualità. Ama tutto di se: la sua personalità, il suo aspetto, le sue convinzioni e i suoi valori, il suo corpo, i suoi interessi e i suoi talenti. Si valorizza invece di cercare di trovare il senso del proprio valore in una relazione.
La sua autostima è abbastanza profonda da consentire di apprezzare il piacere di stare insieme ad altre persone e preferisce partner che siano a posto così come sono. Non necessita che qualcuno abbia bisogno di lui o di lei per avere l’impressione di valere qualcosa.

E’ aperta e fiduciosa con chi lo merita; non ha paura di lasciarsi conoscere a un livello personale profondo, non si espone al rischio di essere sfruttata da chi non ha riguardo per il suo benessere.
Si domanda. “Questa relazione va bene per me? Mi consente di sviluppare tutte le mie possibilità e diventare quello che sono capace di essere?”

Si apprezza più di ogni altra cosa la propria serenità; tutte le lotte, le tragedie e il caos del passato hanno perso il loro fascino; si ha un atteggiamento protettivo verso sé stessi, la propria salute e il proprio benessere. Si ha la consapevolezza che una relazione, per poter funzionare, deve essere tra due partner che condividono valori, interessi e fini, e che siano entrambi capaci di intimità. Si è inoltre consapevoli  di essere degni del meglio che la vita può offrire. Ciò che in un amore sano fa la differenza è in un certo senso l’obiettivo con cui, inconsapevolmente, ci si lega l’un l’altro.

In un amore sano i due partner si affidano reciprocamente aspetti della propria interiorità ed emozionalità traendo da questo energia e forza interiore per crescere e progredire lungo il proprio percorso di realizzazione personale. In un amore sano, potremmo dire, le individualità di ognuno vengono arricchite e migliorate dalla dimensione di coppia in un continuo scambio tra queste due dimensioni: in un amore sano l’individuale nutre la coppia e viceversa.
Un amore sano è tale se sollecita e promuove la crescita di entrambi i partner; questo implica che il rapporto di coppia non si sclerotizzi su una fissità di ruoli e aspettative reciproche ma sia in grado di evolvere ed adattarsi ai cambiamenti.

Un amore sano, in un certo senso, chiede continuamente ai due partner di provare ad essere migliori e, quindi, un po’ differenti da come fino a quel momento si era abituati ad essere. Questo richiede impegno e fatica emotiva in un processo che mai è dato una volta per tutte.
Per questi motivi un amore sano ha in realtà poco a che vedere anche con gli stereotipi con cui viene banalizzato l’amore romantico delle favole: non può esistere il “vissero tutti felici e contenti” non perché la felicità non sia di questo mondo, ma perché non è mai data o raggiunta una volta per tutte, ma continuamente cercata, persa e ritrovata in un incessante percorso che chiamiamo vita.

Foto copertina: www.retenews24.it