La paura di cambiare e il desiderio di cambiare sono aspetti che spesso si intrecciano nella nostra vita.
Chi rimanda tutto al giorno dopo e poi a quell’altro ancora vorrebbe riuscire a fare le cose proprio nel momento in cui vanno fatte.
Chi è timido vorrebbe diventare socievole, chi è depresso vorrebbe avere più speranza.
Eppure cambiare non è facile, anzi!
E cambiamenti quali una nuova casa, una nuova relazione, un nuovo lavoro, una vacanza (oltre a eventi oggettivamente drammatici come la perdita di una persona cara) possono generare tensione e conflitti.
Affrontare il cambiamento vuol dire affrontare una sensazione di estraneità.
La paura di cambiare è allora tante cose: paura di affrontare l’incertezza di ciò che non si conosce; paura di ciò che non si controlla, dentro e fuori di noi; paura di sbagliare; paura di crescere; paura che, cambiando, nessuno ci voglia più e di ritrovarci più soli di prima.
George Kelly diceva: “non conta tanto ciò che l’uomo è ma piuttosto quello che osa fare di se stesso. Per fare il balzo, l’uomo deve fare qualcosa di più che scoprire se stesso: deve rischiare una buona quota di confusione.”
Molte persone si proteggono dal “nuovo” costruendosi una barriera. Al suo riparo restano in contatto solo con ciò che non genera dubbi e contraddizioni. In questo modo però non si rendono conto che la loro vita resta ferma, non evolve.
L’infelicità trae origine dai nostri desideri insoddisfatti. Il nostro insaziabile ego, che è la nostra parte animale o istintuale, pretende questo e quello, del tutto incurante dei bisogni e dei desideri degli altri.
L’io mette davanti a tutto la propria soddisfazione immediata, il proprio bene, i propri desideri e non si cura minimamente che anche gli altri desiderano il loro bene e hanno diritto ugualmente alla felicità.
L’io pensa solo a se stesso, il che significa che è assolutamente irresponsabile, e proprio perché è irresponsabile ci procura un mare di guai quando lo assecondiamo troppo.
Il contrario dell’irresponsabilità è ovviamente la responsabilità, il che ci dice subito che il cambiamento avviene assumendosi le proprie responsabilità e rimboccandosi le maniche!
Senza cambiamento non c’è riuscita personale!
La realtà che osserviamo è infinitamente complessa e imprevedibile, per vivere dobbiamo costruirci degli schemi mentali, delle spiegazioni semplificate del mondo, come fa lo scienziato per esempio.
Dall’osservazione crea una teoria che lo aiuta ad orientarsi in mezzo ai fatti, ma poi arriva un momento in cui i fatti non si adattano più a quello schema, anzi lo mettono in discussione.
E allora deve lasciare quel porto sicuro e tornare in mezzo al mare dell’incertezza, del dubbio.
Ogni novità ci inquieta, ci scuote, turba la nostra apparente tranquillità, ma allo stesso tempo ci costringe a pensare, a comprendere e ci arricchisce. Certo, non dobbiamo rinunciare alle nostre certezze, ma dobbiamo renderci sempre consapevoli che la realtà che ci circonda è infinitamente più ricca, feconda e allo stesso tempo mutevole della modesta rappresentazione che ce ne facciamo ogni istante. Se tutto ci sembra uguale, immutato, è perché abbiamo perso i rapporti con la realtà e ci siamo chiusi nel nostro piccolo mondo che non si rinnova mai.
Le persone sagge sanno essere elastiche e rigide con uguale intensità e rapidità, a seconda del contesto, e quindi sono in grado di tenere sotto controllo le emozioni e i propri istinti senza mai castigarli più di tanto.  Le persone sagge hanno un elevato senso di responsabilità !
L’accettazione della realtà, per quanto doloroso possa essere al momento, è l’unico modo per consentire il cambiamento della realtà stessa.
Il cambiamento è un momento di caos, è preceduto sempre da una crisi più o meno forte perché si tratta di destrutturare e riorganizzare il proprio io, la propria personalità sulla base di nuove convinzioni.
Prendere coscienza dei propri errori o dei propri difetti di carattere è la premessa per assumersi le proprie responsabilità e rimboccarsi le maniche.
Quando si nega la realtà e non la si accetta, il cambiamento non avviene e la realtà si blocca nel grigiore, nel dolore e nella tristezza.
La realtà si accetta soltanto quando diventiamo responsabili!
Ciò significa che le persone irresponsabili e gaudenti aspirano a un mondo a loro uso e consumo e si ritrovano spesso nei guai.
Una personalità debole ha orrore del cambiamento, non vuole vedere la realtà, non vuole riconoscere i propri errori e i propri limiti, insomma rifiuta di assumersi le proprie responsabilità.
La realtà ce la siamo costruiti noi stessi con i nostri pensieri abituali e le nostre azioni e per cambiarla c’è un rimedio universale: accettarla e smettere di recriminare!
Più combattiamo contro qualcosa e più quella cosa ci perseguita. Più ci lamentiamo dei nostri debiti e più i debiti aumentano.
In PNL si dice che ogni profezia tende ad avverarsi, sia nel bene che nel male. Ribadisco: per eliminare una cosa che ci fa soffrire bisogna accettarla e d integrarla, non combatterla!
Anzi, nel momento in cui ci accettiamo così come siamo, smettiamo di lamentarci e di soffrire e scompaiono tutti i conflitti.
Assumersi le proprie responsabilità significa cambiare il proprio atteggiamento, significa modificare la nostra motivazione da egoistica in altruistica e ciò muta rapidamente in meglio la nostra vita!
Il nuovo è sempre l’inatteso, l’improbabile…
Per cogliere il nuovo, dobbiamo mettere in discussione gli schemi con cui comprendiamo la realtà e cataloghiamo il mondo; il nuovo è infatti qualcosa che scontra contro questi schemi.
È proprio in questo modo che percepiamo il nuovo: come qualcosa che ci provoca disagio, irritazione, a volte un velo di angoscia, altre volte vergogna e imbarazzo.
Tutti questi sono gli ostacoli che non ci permettono di conoscere, ostacoli emotivi interiori, questi stessi ostacoli sono però l’unica guida che ci permette di scoprire il nuovo: imparando ad ascoltarci, ad osservare le nostre reazioni.
Quando ci rendiamo conto che qualcosa ci turba, ci inquieta, che qualcosa ci appare bizzarro o fuori squadra, è allora che dobbiamo osservarlo con più attenzione. È questo il segnale che stavamo cercando.
Nessuna persona può rimanere se stessa senza cambiare, nessuno può conservare il sapere senza continuamente imparare, nessuno può ripetere qualcosa senza inventare. Nessuno ha imparato qualcosa una volta per tutte…
Essere flessibili significa avere una personalità poliedrica e completa e perciò significa anche avere il serbatoio dell’autostima sempre pieno.
Ma anche essere troppo flessibili è sbagliato perché significherebbe essere sempre accomodanti anche quando le circostanze richiedono rigidità, durezza e irremovibilità!
Alla base del cambiamento c’è sempre l’assunzione di responsabilità, il che ci obbliga a rimboccarci le maniche e a fare tesoro delle esperienze negative.
Il primo passo per cambiare velocemente e riuscire nella vita sta nell’assumersi le proprie responsabilità, il che ci mette automaticamente in sintonia con gli altri eliminando la causa.
Chi non riconosce i propri errori, oppure non è disposto ad ammettere le proprie colpe, non è pronto per il cambiamento e continua a vagare nel buio e nella perdizione perché non crede in se stesso!

(dottoressa Renata Rana, Counselor)

Foto copertina: blog.goodshop.com