Nuovo appuntamento con la rubrica di Bisceglie24 che si basa sui consigli medici per i nostri lettori, grazie alla Dott.ssa Milly Lovero della Farmacia Malcangio, a Bisceglie. Argomento quanto mai d’attualità è quello riguardante le vaccinazioni.
La prevenzione delle malattie infettive costituisce uno dei principali obiettivi della Sanità Pubblica. Le vaccinazioni rappresentano una scoperta eccezionale che ha cambiato la storia della medicina. Grazie ai vaccini malattie come il vaiolo sono state debellate; sono scomparsi quasi del tutto tetano, difterite, poliomelite; si sono ridotte malattie virali come morbillo, parotite, rosolia.
D’altro canto, però, il fatto che molte patologie non sono più così diffuse ha fatto perdere la percezione dell’importanza delle vaccinazioni, mentre messaggi allarmanti e notizie prive di fondamenti scientifici fanno il giro dei social network diffondendo congetture soggettive, ipotesi affrettate e conclusioni approssimative su questa forma di prevenzione.
Esistono malattie per cui le vaccinazioni sono obbligatorie o fortemente raccomandate: queste, insieme alla vaccinazione antinfluenzale per soggetti considerati a rischio, sono incluse nei livelli essenziali di assistenza e offerte attivamente in tutto il Paese (la regione Puglia sta vaccinando gratuitamente i bambini e i ragazzi in età scolare contro quattro ceppi diversi di batteri responsabili della meningite). Per rendere le vaccinazioni più efficaci esistono dei “calendari vaccinali” predisposti dal Ministero della Salute, che vengono costantemente aggiornati tenendo conto delle conoscenze scientifiche, della situazione epidemiologica delle diverse malattie, delle nuove preparazioni vaccinali messe a disposizione dell’industria farmaceutica, ad esempio oltre al vaccino contro i meningococchi di tipo A,Y,W e C da qualche anno è disponibile in Italia quello contro il meningococco B, responsabile di molti casi di malattia segnalati nel nostro Paese.
La vaccinazione non rappresenta semplicemente una misura profilattica verso se stessi, ma anche verso gli altri, in quanto limita la diffusione di contagio. Gli operatori sanitari si vaccinano e non si oppongono alla vaccinazione; non c’è alcuna correlazione tra vaccini e autismo, encefalopatie, malattie autoimmuni, morte in culla, ne tanto meno migliori condizioni igieniche possono sostituire le vaccinazioni.
Le vaccinazioni sono una delle più grandi scoperte mediche fatte dall’uomo e i vaccini continuano ad avere un ruolo preventivo che non trova, ancor oggi, pari in alcun altro settore della medicina.
L’Agenzia italiana del Farmaco, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno realizzato un breve documento di domande e risposte sulla meningite e sulle vaccinazioni disponibili e necessarie.
Nel documento si ribadisce che attualmente “non c’è un’epidemia di meningite in Italia”. La diffusione della meningite in generale “è bassa ed è rimasta costante negli ultimi cinque anni e l’andamento dei casi riscontrati rispecchia questo trend”.
I bambini piccoli e gli adolescenti, ma anche i giovani adulti, sono a rischio più elevato di contrarre infezione e malattia. Per quanto riguarda il siero gruppo B, la maggior parte dei casi si concentra fra i bambini più piccoli, al di sotto dell’anno di età. Il vaccino pertanto va somministrato solo alle fasce di popolazione raccomandate e a rischio per mantenere alta la protezione individuale e collettiva dalla malattia. Nel caso di soggetti adulti sani la vaccinazione non è necessaria.
È importante seguire il calendario vaccinale e consultare sempre il proprio medico in merito all’opportunità e alle tempistiche delle vaccinazioni.
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