In un mondo sempre più virtuale e tecnologico, la riscoperta della natura e del contatto con la terra è, sicuramente, un modo per ritrovare sé stessi!
Se i Social Network ci fanno incontrare e re incontrare gli altri, spesso sono fonte di alienazione, laddove perdersi o perdere il contatto con la realtà è eventualità sempre più concreta e da molti sperimentata!
Di fronte alla diffusione di disagi psico – relazionali ed esistenziali, urgono non solo delle risposte e progettualità competenti, ma anche approcci terapeutici efficaci ed integrati con il nostro percorso di vita!
All’uopo, mi piace sottoporre alla Vostra attenzione, l’importanza che la natura e le attività di orto-giardinaggio, rivestono nella nostra quotidianità al fine di un significativo miglioramento della stessa qualità di vita!

Fin dall’antichità al rapporto uomo-natura è stato sempre conferita una valenza spirituale e terapeutica, ma è stato nel corso degli anni che si è preso coscienza di come sfruttare appieno questo connubio trasformandolo in una sorta di terapia alternativa per migliorare il benessere anche di soggetti con problematiche fisiche o psicologiche.
La scoperta di provare un grande amore per le piante è stata per me come una rivelazione improvvisa.

Preoccuparsi di innaffiare ogni giorno, sporcarsi le mani di terra, toccare le foglie più belle e staccare quelle secche, vedere le api, le coccinelle e le farfalle sul mio balcone mi ha fatto riscoprire cosa vuol dire il rapporto con la terra e la natura, anche se abito in città.
Vedere crescere, fiorire e fare frutti le mie piante mi ha regalato tanto buonumore e un’ insolita sensazione di realizzazione personale.
Le piante, infatti, sono un potente antistress e prendersi cura quotidianamente anche solo di pochi vasi sul davanzale della finestra, sul balcone o sul terrazzo mette in moto tanti muscoli dell’organismo, rallenta il battito cardiaco, ossigena il cervello ma soprattutto libera la mente dai pensieri negativi.

L’ortoterapia vera e propria è nata negli Stati Uniti grazie all’intuizione di Roger Ulrich che notò come i pazienti in cura presso un ospedale della Pennsylvania guarivano più rapidamente se la stanza in cui erano ricoverati era esposta sul grande giardino della clinica.
Ulrich capì che un giardino armonico e ben curato poteva lenire un po’ il dolore e favorire a livello psicologico il processo di guarigione.

L’ortoterapia, infatti,  è una nuova terapia alternativa, capace di migliorare lo stato di salute degli individui, sia da un punto di vista prettamente organico, che psicologico.
Dopo questo primo passo, compiuto a cavallo degli anni 70’-80’, sono stati fatti diversi studi ed esperimenti su giovani, anziani, disabili, pazienti psichici, riscontrando sempre ottimi risultati.

Chi si prendeva cura di un orto aumentava l’autostima personale e la capacità di lavorare sia in autonomia e in gruppo, riuscendo a riconoscere e gestire in modo efficace le proprie emozioni.
La American Horticultural Therapy Association, un’associazione che attualmente negli Usa si occupa di ortoterapia, promuove questa tecnica alternativa per tutte le persone ansiose e depresse, affiancandola alle normali terapie mediche. Ma l’ortoterapia si sta diffondendo anche in altri paesi: Canada, Australia, Giappone, Germania, Inghilterra e pian piano anche in Italia, dove da pochi anni si sta affrontando il tema in modo scientifico e varie iniziative si stanno promuovendo in ospedali, scuole di agraria, centri di riabilitazione e per disabili e nelle carceri.
L’ortoterapia è tutto questo e molto di più, come efficacemente ci racconta la dottoressa Antonella Napoletano (Fisioterapista) che da qualche anno ha creato e si prende cura del proprio orto-giardino!

Ringrazio la Dottoressa Napoletano per la Sua testimonianza, che inizia con un bel salto nel passato, come a ribadire e rinforzare il valore antico e pur sempre attuale, del contatto con la natura : “É proprio vero i ricordi dell’infanzia si insinuano e si intersecano nella nostra vita quasi naturalmente…
E tra la scatola dei ricordi, mi piace ritrovare e riscoprire l’inizio di una passione alla quale la mia Nonna Speciale (Nonna Lina) ha contribuito a porre il seme della rinascita dentro di me… Ogni giorno avevo modo di osservare il suo impegno nel prendersi cura delle sue piante e sin da quel tempo ho desiderato avere un pezzo di terra dove poter ripristinare quella pace e serenità che mi trasmetteva la mia adorata Nonna!

Oggi posso affermare di avercela fatta a realizzare il mio sogno ! Nella mia attuale abitazione ho creato il mio pezzo di terra dove è cominciata un ‘altra splendida esperienza: l’Orto.
Ho cominciato così quasi per gioco a piantare piccole piantine di pomodori zucchine peperoni melanzane e così man mano che il tempo passava vedevo il “frutto” del mio impegno. Quel vivere appieno il contatto con la terra, quell’odore così familiare, quello sporcarsi le mani e aspettare con pazienza la nascita dei frutti…
Tutto ciò mi ha reso così irrevocabilmente serena ed in equilibrio con il mondo della Natura, che ogni volta che mi accingo a prendermene  cura, il tempo si ferma e lo stress si placa, le agitazioni quotidiane si sedano ed in contatto con un silenzio irreale, mi nutro di  cotanto benessere!”

“Chiunque ama e capisce un giardino, vi troverà dentro della gioia” recita un proverbio cinese! Saggia verità!  Penso che tanta gente si sentirebbe più in forma (quantomeno sarebbe un pochino più tranquilla e rilassata) se avesse affianco una pianta o meglio ancora un bel giardino casalingo dove poter piantare e prendersi cura di ‘qualcosa’ o ‘qualcuno’ che è altro da sé!  Del resto: “dimenticare come scavare la terra e prendersi cura del suolo è dimenticare noi stessi” diceva Gandhi.

Dopo aver letto questo articolo, non chiamatela più semplicemente Ortoterapia!

Dott.ssa Renata Rana, Counselor

Foto copertina: www.eticamente.net