“Io e l’ altro, incontro sempre nuovo che ha origine in uno sguardo e che talvolta senza usare parole sa comunicarci tanto; gioco di luci ed ombre e ad interagire le parti son subito pronte.
“Ciak si gira!” ed una nuova scena sa emergere dallo sfondo, mentre noi registi diamo il via ad un speciale incontro.
Come in un film, la nostra vita è intessuta di relazioni e di sfondi, di sorrisi e tristi ricordi, di scambi e di incontro di mani che preannunciano che non saremo soli, domani”.
Forse non sempre ce ne rendiamo conto ma il fulcro attorno al quale ruota l’esistenza umana sta nella capacità di relazionarsi, di comunicare, di far passare il proprio pensiero così come vive dentro di noi, e nel contempo comprendere quale sia il vero pensare altrui.
Al’essere umano non manca la capacità intrinseca di socializzare e di vivere in società; non mancano nemmeno i linguaggi per comunicare, con la parola, con i gesti, gli sguardi, le posture.
Le relazioni umane sono il centro di tutto dell’essere umano: non può esserci vita reale ed incontro autentico, laddove non vi è interazione e comunicazione!
La base per comprendere e vivere sé stessi e l’altro è sempre la relazione, l’incontro, il parlarsi, il comunicare, il confrontarsi.
Nella chiusura a priori non può evolvere nulla se non l’esasperazione delle inconciliabilità e dei conflitti, che alla fine si alimentano di loro stessi.
Le relazioni non comportano il solo parlarsi ma nascono prima, nel cercarsi, nel ricordarsi di una persona, sia per un bisogno, sia per affetto, sia per il semplice sentire quella persona.
A a a a proposito di relazione e di comunicazione…
E’ realtà oggettiva ed osservabile come il nostro modo di relazionarsi stia mutando, facendosi sempre più a misura di “software”: c’è, infatti, una mutazione delle relazioni umane che si sta sempre più codificando in “icone”, frasi isolate, a me “piace” questo, a te quest’altro.
Una breve digitazione di link e si apre una stanza su un nuovo mondo … quello di Facebook!
E fra una miriade di titoli, video ed articoli, incontrare nuovi volti e vecchie amicizie di cui il tempo aveva lasciato foto ingiallite.
Facebook (inizialmente noto col nome di The facebook) è un popolare sito di social network, di proprietà della Facebook, Inc, ad accesso gratuito che conta ormai 200 milioni di utenti.
Il termine social network nasce circa cinquanta anni fa, per definire le reti di relazioni tra individui, studiate dalla sociologia.
Esso rappresenta una specie di piazza virtuale dove gruppi di amici s’incontrano e possono scambiarsi, un po’ come si fa normalmente negli incontri reali, opinioni, informazioni e stati d’animo.
Il nome del sito si riferisce agli annuari (facebook) che raccolgono le foto di ogni singolo membro che alcuni college e scuole preparatorie statunitensi usualmente pubblicano all’inizio dell’anno accademico e distribuiscono ai nuovi studenti ed al personale della facoltà come mezzo per conoscere le persone del campus.
Dunque, il suo fine dichiarato, è quello di favorire la reciproca conoscenza.
Facebook ed altri Social Network hanno una forte vocazione sociale perché offrono la possibilità di soddisfare immediatamente il bisogno dell’uomo di comunicare, manifestarsi, confrontarsi e completarsi attraverso gli altri, producendo molte e diverse micro relazioni.
Facebook, infatti, semplifica i rapporti umani che nella vita reale sono spesso complessi e complicati, ma sempre fonte d incontri diretti e non mediati.
Il modello di Facebook è estremamente semplice ed immediato: questo è uno dei punti di forza della sua diffusione.
Attualmente, coltivare le relazioni pubbliche online sta assumendo un’importanza sempre maggiore: in Rete hanno luogo gli scambi di opinione e di informazioni attraverso cui le persone orientano le proprie scelte, trascorrendo il proprio tempo come si preferisce e nei modi personali.
Facebook è una vetrina creativa: ci mostriamo ma, paradossalmente, nessuno ci guarda veramente !
Su Facebook, il simbolo diventa parola e la comunicazione virtuale sa trasformarsi anche in prosa: la relazione diventa conversazione usando i meccanismi della socialità e dell’interazione per raggiungere un pubblico sempre più numeroso.
Il fenomeno Facebook è esploso!
Sempre più persone dedicano tempo ed entusiasmo alla realtà virtuale, coltivando incredibili quantità di amici, contatti, possibilità di partner, gruppi, forum di discussione, tanto da sentire spesso di lasciare minor spazio alla comunicazione reale.
Questo, infatti, è uno dei rischi concreti cui si potrebbe andare incontro laddove l’uso di Facebook diventi l’esclusivo e privilegiato modo di entrare in contatto con l altro.
In tal caso non si può parlare più di incontro e di scambio relazionale, ma solo di comunicazione binaria senza volto ed espressione, che non sa dare voce ad alcuna emozione.
Ma su face book c’è posto anche per le emozioni ?
Andando oltre le notifiche e le bacheche da noi scritte, su Facebook leggere i propri ed altrui scritti, incontrare vecchi e nuovi amici, pubblicare e foto sfogliare, sono gesti che le emozioni sanno far parlare !
La relazione è incontro di sguardi ed intreccio di mani, talvolta si esprime attraverso corpi che si parlano, altre volte le prossemiche si distanziano : le parole occupano lo spazio tra me e l’altro, mentre spesso al silenzio sanno dare lasciano spazio.
Facebook non offre la conoscenza personale e ci limita ad una virtuale, ma non per questo meno gratificante, costituendo fonte di relazione e nuovo modo di comunicare che ognuno a modo suo decide come sperimentare.
Fare un uso non corretto di Facebook e/o del mondo virtuale in generale, è possibilità che diventa tangibile allorchè lo strumento mediatico è percepito non come tale ed appartenente, quindi, alla realtà multimediale, bensì come agente di evitamento della relazione e socializzazione personale che conduce all’isolamento.
Se la ragione per cui “viaggiamo“ su Facebook rappresenta un tentativo, più o meno consapevole, di lenire la propria solitudine, allora, è probabile che non riusciremo ad incontrare nemmeno l altro, perché in primis abbiamo perso noi stessi.
Se abbiamo difficoltà relazionali, se per eccesiva timidezza o per bassa autostima non riusciamo a varcare una porta della nostra vita significativa, rifugiarsi dietro uno schermo piatto potrebbe rappresentare un facile e comodo passo.
Ma siamo certi che in tal modo abbiamo dato alla nostra solitudine lo scacco matto?
Anche nella stanza più silenziosa siamo in compagnia di noi stessi e possiamo decidere il tempo in cui quel silenzio tutto desti e parli ai nostri sensi.
Lasciando il giusto spazio alle relazioni reali recuperiamo la nostra stessa essenza umana, che è dimensione fatta di pensieri e parole, che si nutre di contatti e sensazioni, mentre tra sguardi ed emozioni incontriamo l’altro da noi.
Fare un uso corretto di Facebook significa conoscerlo e considerarlo in ogni suo aspetto in modo tale da lasciarci coinvolgere ed affascinare, senza farci sconvolgere o “naufragare”.
La nostra natura relazionale va oltre uno schermo piatto ed un incontro senza contatto, possiamo viverci Facebook come una porta che si apre su una stanza sicuramente piacevole ed affascinante, ma altrettanto triste e solitaria se dal mondo reale si prende una malsana distanza.
Facebook rappresenta uno dei tanti “luoghi” ove incontrare amici e coloro che tali diverranno, animato da sorrisi e persone, di cui prima non conoscevamo il nome…
Con alcuni di loro i nostri pensieri condivideremo e di emozioni “parleremo”, mentre di altri ci rimarranno fugaci sguardi…
Mi piace pensare a Facebook come ad un bar virtuale ove le chiacchiere, le pubblicazioni, lo scambio di opinioni e di informazioni sanno parlare di noi, raccontandoci nella misura in cui abbiamo scelto.
La vita convulsa dei nostri tempi, frammentata dall’inumanità delle nostre città, dall’irrazionale organizzazione del lavoro, ha lasciato sempre meno spazio a quell’interazione umana, piacevole e gratificante, che fino ad un paio di generazioni passate si svolgeva sulle piazze d’Italia (e del mondo) e nei bar.
Ma relazionarsi è il grande ed unico scopo che ha l’uomo nel vivere: confrontarsi, vivere in società, collaborare, costruire amicizie, conoscenze, amori; tutto è condizionato dalla potenzialità e dalla capacità di relazionarsi.
Un bel futuro non può prescindere da un sano relazionarsi.
Facebook, come piazza virtuale, mi permette di incontrare, conoscere e condividere nuovi rapporti professionali ed amicali costruire…
E nella realtà virtuale, come nella vita, perché no, si possono anche fare incontri gratificanti e speciali.
Il mio grazie và a tutti coloro che su Facebook ho piacevolmente incontrato e ritrovato, compagni di viaggio speciali con cui ho parlato, condiviso e non solo “dialoganti caffè” sorseggiato: felice se talvolta le mie parole vi hanno emozionato…
L’augurio è di poter vivere nuovi incontri, dando voce ed espressione a volti di persone che non resteranno nomi fissi ed ignoti sugli sfondi.
“Un incontro a due sguardo nello sguardo, faccia a faccia..E quando sarai vicino io coglierò i tuoi occhi per metterli al posto dei miei e tu coglierai i miei occhi per metterli al posto dei tuoi. Poi io ti guarderò con i tuoi occhi e tu con i miei”. (J. Moreno)
Foto copertina: www.wdonna.it