Un esercito di navigatori virtuali con il desiderio di chiacchierare, condividere sogni e fantasie, cerca attraverso il computer ciò che non ha nella vita reale. Ma è proprio sempre così? E se invece la vita reale ti dona già tutto, cosa ci raccontiamo per giustificare e dire che è tutto “normale”?
Chattare è diventato un verbo di utilizzo comune e la chat è uno spazio frequentato più del bar sotto casa. Tutto ciò che prima dell’avvento dell’era tecnologica apparteneva alla sfera personale e individuale della costruzione di un amore, oggi può avvenire anche in una chat, un luogo decontestualizzato, un non luogo, in cui vige una comunicazione rapidissima, fatta di simboli e parole monche. Sempre più spesso ascoltiamo storie di relazioni e matrimoni che vengono distrutti “per colpa di Facebook!”.
Il respiro delirante di chi “accusa” un social network invece di assumersi le proprie responsabilità come persona e coniuge, ha qualcosa dì irritante, come pochi! Altresi’, non è detto che lo scambio via chat si trasformi in un rapporto consumato: si può tradire anche solo con la mente! Ma questo la maggior parte del cybernauti non lo racconterà! E così, nel buio della non consapevolezza e della totale de-responsabilizzazione che sempre più relazioni vanno in crisi perché uno dei due ha trovato un cyber partner, o perché, “semplicemente” si è anteposto la propria dipendenza (patologica) ad un sano e reale rapporto di coppia!
C’è L. uomo sposato con due figli iscritto a tre diversi social network che hanno la finalità di creare occasioni di incontro a sfondo “sentimentale”; P. che frequenta chat a numero chiuso dove si profilano incontri ad alto tasso erotico con vere e proprie dark room accessibili solo attraverso riservatissime password; F. dirigente d’azienda, anch’egli sposato e con un figlio, che frequenta siti per incontri omosessuali. Sono davvero tante le donne che mi raccontano dei loro uomini, seduti al computer, che si abbandonano al gioco delle conoscenze in un luogo sicuro in cui si può scegliere di essere come si vuole e svelare solo gli aspetti migliori di sé o quelli che si vorrebbe avere. Credo che molte siano anche le donne, per lo più demotivate da un menage familiare deludente, che si sentono sole e trascurate e che per lo più desiderano solo parlare e sentirsi capite.
La chat diventa, così, una sorta di universo parallelo in cui si esprimono liberamente pensieri, sensazioni profonde ed emozioni senza l’impaccio di una corporeità limitante ed ingombrante talvolta vissuta come sgradevole. In verità, l’incontro virtuale può rivelarsi ben più pericoloso e insidioso di un incontro reale, perché l’unione non è fisica, ma basata su scambi profondi di sensazioni, emozioni, intimità. Affinità di coppia che forse con il marito o compagno si sono perse o, per assurdo, non si sono mai state! La realtà virtuale ci consente di andare in mondi realistici ma NON VERI, nei quali ci si può muovere in assoluta libertà e de responsabilità. In rete è possibile dar vita a tutti quegli impulsi che nella vita reale vengono repressi perché la sicurezza dello schermo libera i desideri ed anche le insicurezze vengono sfumate è tutto diventa più liquido ed amplificato… Solo a scriverlo, mi fanno paura questi incontri vuoti e senza senso, ma con un potenziale altamente distruttivo! Eppure si pensa che la rete sia utile per conoscere nuove persone in modo più semplice e meno coinvolgente, si pensa di restare meno coinvolti e di mantenere il controllo della situazione, ma poi, come in tutte le dipendenze, si scopre che non è proprio così. L’anonimato crea l’illusione di essere al sicuro e di non essere mai scoperti!
La relazione in rete è anche più codarda: rappresenta un’alternativa allettante rispetto all’amante in carne ed ossa, perché permette di non entrare dichiaratamente in conflitto con il legame che si vive nella vita reale. Al di là del tradimento fisico e di un progetto alternativo di vita, uomini e donne desiderano mantenere in vita il gioco della seduzione che concede di sperimentare la sensazione di sentirsi vivi, belli e giovani, emozione alla quale sembra impossibile rinunciare. Internet ha intercettato magnificamente questo bisogno e lo ha soddisfatto ! Finalmente i narcisisti hanno trovato il loro pseudo spazio! Per alcuni (per lo più uomini) si tratterebbe “SOLO” di “tradimenti omeopatici” che servirebbero paradossalmente a mantenere stabile il rapporto, con la funzione di curare l’amore attraverso la sua stessa rottura, proprio come la medicina omeopatica. Aiuterebbero a compensare i vuoti del rapporto principale, a vivere l’intimità perduta… (Peccato poi, che a furia di fare sesso virtuale, si perda il desiderio per il partner reale) Non solo narcisisti, perché ci sono poi i cercatori di emozioni (sensation seekers), coloro che attraverso la rete cercano incontri estremi, situazioni a rischio, che alzano il tiro continuamente per provare sensazioni sempre nuove e proibite, alla continua ricerca di qualcosa che, immancabilmente, appassiona per poi stancare poco dopo.
La verità è che l’amore non è mai stato più complicato di come è oggi, denso di molteplici ambiguità e che il tradimento è in continua crescita. Perché questa è una società che ci costringe alla solitudine, desolante e crudele, che impone ritmi ossessivi, competitività e ambizioni, in cui dominano pressioni esasperate, velocità, bisogni alimentati da modelli mediatici, in cui si nasconde il malessere, la fragilità, la solitudine, in cui siamo tutti abili a muoverci nella complessità della tecnologia e analfabeti in amore!
I cyber – tradimenti cominciano con interminabili conversazioni a due, che spesso sfociano nel flirt o nel sesso virtuale, con lo scambio di fantasie erotiche e masturbazione reciproca. Cominciare a flirtare con una persona conosciuta on-line non fa sentire molto in colpa le persone, perché esse sanno che non c’è niente di ‘reale’ e forse non ci sarà mai niente di fisico. Perché lo si fa? Anzitutto perché si desidera fuggire dalla routine, dalla noia, da una vita coniugale insoddisfacente. Per ‘razionalizzare’, per sentirsi più tranquilli, ci si dice che “sono SOLO fantasie, parole scritte in un computer e niente altro”. E invece non è così! Queste false giustificazioni non aiutano la persona a comprendere le vere motivazioni profonde che l’hanno spinta a questo genere di relazioni, non la aiutano ad assumersi la RESPONSABILITÀ dei propri comportamenti distruttivi.
Il cybertradimento infatti, è un tradimento ‘VERO’, anche se non c’è nulla di fisico. E come avviene per gli altri tradimenti, anche questo può essere scoperto. Il sospetto di cybertradimento nasce quando il/la partner si attarda al computer nelle ore notturne invece di andare a letto, oppure chiede di non essere disturbato/a mentre sta chattando e per questo tende ad isolarsi in luoghi dove non può essere raggiunto/a, per mantenere la privacy su quanto legge o scrive. Un altro segno è in genere il fatto che il chatter comincia ad inventare numerose bugie, cambia abitudini e comportamenti, (disattiva la suoneria del cellulare, ad esempio), non si dimostra più interessato/a alla vita sessuale. Quando il sospetto del cybertradimento si fa strada, il/la partner tradito/a reagisce con uno “strano” senso di gelosia che, sorprendentemente, non riguarda tanto una persona, quanto un computer.
Il computer o il cellulare diventa subito “quel maledetto computer, o quel maledetto cellulare!”. Ovviamente questi tradimenti on-line sono il sintomo di qualcosa che nella coppia già non andava, che c’era qualche incomprensione di fondo, che non si stava più bene insieme, o spesso è semplicemente il problema di uno dei due che inevitabilmente lo fa diventare un problema della coppia! A volte questo tipo di relazioni su internet possono essere volutamente ricercate per fare un dispetto al partner, per vendetta o per altri motivi, esprimendo così la propria rabbia nei confronti del/della partner reale, pur non facendo nulla di fisico. In altri casi quello che si cerca realmente è il potersi permettere delle soddisfazioni personali, accettando quelle che si ritengono ‘giuste ‘ attenzioni nei propri confronti, ad esempio per migliorare la propria autostima o il tono dell’umore. Sono soprattutto le donne a pensare che un’avventura online possa nuocere al rapporto reale.
I partecipanti alle chat che non vedono alcuna forma di tradimento in queste relazioni virtuali parlano di “semplice amicizia ” e respingono l’idea dell’infedeltà, dal momento che ” non c’è alcun rapporto reale. Ma le coppie devono fare chiarezza sulle regole dell’infedeltà online. Una relazione emotiva, anche senza rapporti sessuali, può avere conseguenze altrettanto negativa per un legame. Di fronte ad un’avventura virtuale è più facile giustificarsi, ma le conseguenze – come la perdita di fiducia o la ferita – possono rivelarsi altrettanto dannose di una scappatella reale”. I tradimenti virtuali possono essere altrettanto pericolosi delle avventure reali!
Alcune donne vivono molto male questa situazione, al punto di pensare a lasciare il partner, poiché non capiscono come possa dialogare intimamente con delle sconosciute e mettono questi rapporti sullo stesso piano di un tradimento reale. Le donne, infatti, danno importanza alla relazione in se stessa e quindi sono più sensibili a certi comportamenti, assimilabili per loro a infedeltà; gli uomini, invece, sono più gelosi se sospettano un passaggio ai fatti”. Il fenomeno del cyber-tradimento ha conosciuto una vera e propria esplosione con internet, un mezzo più moderno e con il vantaggio di un’immagine più positiva di quella del suo “antenato”, legata all’illecito e alla pornografia”.
Questi navigatori cercano di colmare, in rete, lacune personali che proiettano invece sul rapporto di coppia: ad esempio, unendo le qualità della propria partner abituale a quelle delle amiche online, riescono paradossalmente a trovare un certo “equilibrio”. Queste relazioni virtuali rappresentano quindi una sorta di “scialuppa di salvataggio”.
Di fronte ad un mare che minaccia tempesta, cari naviganti, che fare? È necessario essere aperti al dialogo, senza attaccare l’altro inducendolo così a mettersi sulla difensiva. “Ho visto cosa stavi facendo e mi ha fatto soffrire. Vorrei che ne parlassimo”. In poche parole, confrontarsi senza scontrarsi, sperando che l’altro riesca a sentirci in modo empatico, assumendosi le proprie responsabilità! Prima di navigare, stabilite la rotta, evitando le acque proibite, definite le regole di condotta in grado di salvare la libertà di entrambi, ma anche la vita di coppia. “È una possibile soluzione, ma nonostante gli accordi mi stupirei se almeno uno dei due partner non fosse curioso di sapere cosa fa l’altro: come in ogni relazione affettiva, la cosa più difficile è accettare di vivere con una persona di cui ci sfuggono certi aspetti intimi… Le regole d’oro, in ogni caso, sono NON FERIRE il/la partner con giochi perversi o morbosi ed evitare di scivolare verso fenomeni di dipendenza. Insomma, sta a voi conciliare al meglio le vostre relazioni reali e virtuali, per evitare che la navigazione virtuale faccia naufragare la coppia… Sta al libero arbitrio di ciascuno, decidere se essere costruttori o distruttori della propria vita personale e relazionale! E se dopo aver tanto parlato, le cose non dovessero funzionare, se non ci sentiamo amati e rispettati come meritiamo, possiamo sempre spostarci, non siamo alberi!
Foto copertina: www.360nobs.com