Con un divario di tre punti il Bisceglie si appresta ad affrontare, domenica al Ventura, la sfida al vertice con la Fidelis Andria. Ladeludente prestazione offerta al “Bianco” di Gallipoli, da cui è scaturito l’1-1 finale, rimanda indietro i nerazzurri, ancora una voltafrenati nelle cosiddette gare “abbordabili”. A Puteolana, Scafatese e Arzanese, infatti, si aggiunge il Gallipoli che, rivoluzionato dal cambio societario e tecnico, si è presentato al confronto col Bisceglie con tanti volti nuovi e reduce dall’1-6 di Cava de’ Tirreni. Forse, la rete di Presicce dopo soli 40” ed il punteggio tennistico rimediato dai salentini nella trasferta campana, ha indotto la squadra di De Luca a ritenere acquisita la vittoria. Così fosse, si tratterebbe di un grave peccato di superficialità, con l’aggravante della reiterazione, considerati i precedenti. E non sarebbe il caso di aggrapparsi alla pessima condotta della terna arbitrale, che ha infilato una sequenza di errori, tra cui un rigore assegnato dall’arbitro (fallo su Zotti) e negato dall’assistente che, attorniato dai giocatori del Gallipoli, ha convinto il giudice di gara ad ammonire Zotti per simulazione. Dopo 15 giornate, ormai, si conoscono pregi (tanti) e difetti (pochi) dell’attuale Bisceglie, imbattuto e con ulteriori margini di miglioramento, se nelle ultime fasi di mercato dovesse arrivare l’attesa puntada doppia cifra. In stand by, invece, la posizione di Pellecchia, caso mediatico dei giorni scorsi, con svariate interpretazioni dei tuttologiche gravitano nel mondo pallonaro. Aspettando ulteriori chiarimenti sullo status dell’Arezzo (Dilettanti o Lega Pro?), al momento del tesseramento del calciatore, la società stellata preferisce non rischiarne l’utilizzo (giusto). Sarebbero, tuttavia, auspicabili tempi rapidi sull’esito del ricorso inoltrato dal Monopoli, attraverso il segretario Antonio Cipulli, che ha curato la rescissione del contratto di Pellecchia nel ruolo di d.s. del Martina (com’è possibile?). Per la regolarità del torneo, in primis, e per tornare a discutere solo dei riscontri del campo.
Mancano solo quattro giorni all’attesissimo big match con la Fidelis Andria, un incrocio che torna dopo quasi 26 anni. Si giocò sul prato del Gustavo Ventura il 5 febbraio del 1989 (3^ di ritorno del campionato di C2) e finì 0-0. Altri tempi, altra storia, con la Fidelis lanciata verso la promozione in C1 e il Bisceglie avviato alla retrocessione (poi ci fu il ripescaggio). Stavolta, primizia assoluta, la posta in palio è il primato, con i nerazzurrostellati nel ruolo di inseguitori della lepre biancazzurra. Non sarà decisiva, ma fornirà importanti indicazioni sul cammino di entrambe. In città è palpabile l’attesa per l’evento sportivo e il Ventura presenterà una cornice degna delle migliori occasioni. Per una volta, gli spalti potrebbero non bastare a contenerne gli spettatori…
Cornice che però non vedrà presenti i tifosi della Fidelis Andria al “Ventura” come si legge dal sito della Prefettura: “In occasione dell’incontro di calcio in programma il 21 dicembre 2014 presso lo stadio comunale di Bisceglie tra le squadre Bisceglie e Fidelis Andria, valevole per il Campionato Nazionale di “Serie D”, il Prefetto Clara Minerva, su conforme avviso del Questore di Bari, ha disposto la vendita dei tagliandi ai soli residenti nel Comune di Bisceglie”.