Come era preventivabile, la decisione del Consiglio Federale della FIGC di modificare i criteri per la retrocessione in Serie D a poche giornate dal termine (leggi qui) ha suscitato l’ira della società coinvolte nella lotta salvezza tra le quali il Bisceglie Calcio che, attraverso un comunicato stampa firmato dal patron Nicola Canonico, si è scagliato contro tale modifica regolamentare.
“Ho appreso con rammarico e stupore” -ha esordito il massimo dirigente nerazzurro- “che tra le determinazioni assunte dall’assemblea del Consiglio Federale, nella giornata del 2 aprile 2019, vi è stata la modifica delle regole inerenti le retrocessioni e i play-out dei tre gironi del campionato nazionale di calcio di Serie C.” L’imprenditore ha proseguito: “Costa dover evidenziare che, a questi livelli le società di calcio sono delle vere e proprie aziende e come tali devono essere gestite, previa un’opportuna programmazione e, allo stesso tempo, tutelate. Da imprenditore, e maggior azionista dell’A.S. Bisceglie s.r.l. ritengo che ieri, sia stato compiuto un atto estremamente lesivo alla dignità, allo spirito di abnegazione e alla professionalità di tutti quelli che, come me, mettono a disposizione delle rispettive società di riferimento, risorse finanziarie e impegno personale, spesso sottraendolo ai propri affetti e al proprio lavoro.”
Ma è nel passaggio successivo che si evince il profondo rammarico del patron stellato: “Ho colto l’avvento degli attuali vertici della Federazione Italiana Giuoco Calcio con favore e come l’inizio di un tanto agognato e auspicato cambiamento dell’attuale sistema gestionale del calcio professionistico e, di conseguenza, mi sarei aspettato decisioni atte a dare maggiore certezza rispetto alle attuali regole, riforme all’attuale sistema di giustizia sportiva, nonché maggior controllo delle capacità finanziarie di soggetti e società che si apprestano a far parte del nostro amato mondo. Mai mi sarei aspettato che, a dispetto di tutto ciò che è accaduto quest’anno, chi di dovere, ponesse l’attenzione su modifiche a format che si sarebbero potuti tranquillamente modificare al termine di questa stagione sportiva e non a cinque giornate dal termine.”
Canonico nella nota stampa ha precisato che non intende accettare passivamente la decisione: “Dinanzi a tutto ciò, non posso essere indifferente e, unitamente ad altri proprietari e presidenti di società, conferirò incarico all’Avv. Cesare Di Cintio affinché, tuteli l’A.S. Bisceglie e gli altri club aderenti, nelle opportune sedi al fine di porre giustizia a quanto leso dalle decisioni assunte ieri. Mi corre l’obbligo evidenziare, altresì, che saranno avviate una serie di verifiche atte ad acclarare la correttezza di tutti gli atti e le determinazioni assunte nel corso di questa stagione, con particolare riferimento al rispetto delle regole federali di quei club iscritti solo virtualmente e a dispetto di ogni regola.”
Il passaggio più critico nei confronti della Federazione riguarda, però, la difficoltà per le società di Serie C di adeguare gli impianti agli standard decisi dal massimo organo calcistico nazionale: “Pongo all’attenzione di tutti i club di Serie C, che, la FIGC, ci obbliga ad adeguare gli impianti d’illuminazione degli stadi, pur essendo a conoscenza che il 99% di essi sono di proprietà delle amministrazioni comunali, per lo più in difficoltà economiche e con altro tipo di problematiche sociali da affrontare. Ritengo che tutto ciò possa identificarsi in un disegno “machiavellico” al fine di escludere, dall’attuale campionato professionistico molti club, atteso che, la maggior parte di essi, hanno impianti d’illuminazione non adeguati.” Proseguendo si chiede il proprietario stellato: “Non è più semplice riformare il campionato di Serie C direttamente a 40 squadre senza giri di parole e/o falsi pretesti e, cosa ancor più saggia, senza ledere l’intelligenza e la dignità di nessuno. Lancio un appello a tutti i proprietari e/o presidenti delle società professionistiche di Serie C affinché uniti, possiamo tutelare, dinanzi ai competenti organi di giudizio, gli interessi che le attuali lobby di palazzo, stanno violando in modo indecoroso.”
In chiusura, rivolgendosi direttamente a Ghirelli, presidente della Lega Pro, Canonico ha concluso: “Si ricordi che rappresenta 57 club di C e non pochi eletti; si ricordi che aveva promesso, prima della sua nomina regole certe ed inamovibili; allo stesso tempo la invito a non esultare per una riforma distorta e priva di ogni cognizione fattuale e di diritto.”