Un avvio di stagione più che positivo per la squadra del patron Nicola Canonico, che lascia presagire un’annata da vivere ai vertici. Dopo sei giornate i neroazzurri sono ancora imbattuti, con quattro vittorie e due pareggi. Tre turni superati in Coppa Italia contro avversari di assoluto livello come Gallipoli, Brindisi e Manfredonia. Discorso diverso, invece, per quanto riguarda il cammino nel girone H di serie D: un pareggio zeppo di rimpianti contro il Potenza all’esordio, la vittoria esterna convincente per 4-1 a Grottaglie e il successo nel finale contro il Manfredonia.
Per continuare a far bene il Bisceglie deve continuare a lavorare su questa strada.
DIFESA: Dopo i due gol presi all’esordio stagionale contro il Gallipoli, il Bisceglie ha subito solo due gol: quello siglato da Di Senso del Potenza, con un tiro dai 40 metri che ha beffato un distratto Licastro e un tap-in di Salvi del Grottaglie, dopo un calcio di punizione terminato sulla traversa. Contro Brindisi e Manfredonia (sia Coppa che campionato), la porta di Licastro è rimasta imbattuta, rischiando poco e niente. Protagonisti indiscussi di questo inizio brillante la coppia centrale formata da Riccio e Lanzolla che, non a caso, De Luca continua a schierare titolari nonostante la presenza in panchina di gente esperta come Anaclerio e Gambuzza. I due centrali hanno dimostrato solidità e concentrazione, bravi sia negli anticipi sugli attaccanti avversari che nelle coperture. Se a questo si aggiunge il fiuto del gol (due reti finora per Riccio, per Lanzolla una traversa clamorosa contro il Potenza, ndr.), è facile intuire perché giocano sempre loro. I terzini under voluti da De Luca hanno fatto bene, con il 96’ Esposito sulla sinistra che spinge molto e il tandem Lacriola-Viscuso che si è alternato sull’out di destra. Per quanto concerne Licastro, dopo la terribile giornata vissuta contro il Potenza, si è riscattato alla grande nella trasferta a Manfredonia di Coppa Italia, parando due rigori, e confermando il processo di crescita anche nelle successive uscite di campionato.
BEL GIOCO, quello fatto vedere in ogni partita della squadra di De Luca. Il pallino della manovra passa, come è ovvio che sia, dai piedi e dalle menti dei centrocampisti: Lanzillotta e Guadalupi schierati stabilmente avanti alla difesa, e Logrieco che ha fatto ricredere i più scettici con una posizione tattica che varia molto: da mezz’ala del centrocampo a tre in fase di copertura, a vero e proprio trequartista quando si attacca. Unico vero problema della mediana è l’assenza di valide alternative in panchina. Dopo la partenza di Temponi, De Luca si è infatti ritrovato con la coperta un po’ corta. Nel finale del match col Potenza ha spostato Lanzolla a centrocampo, in altre circostanze ha dato fiducia a Pongo e Abbinante, che tuttavia non hanno convinto del tutto. Certo è che se i tre titolarissimi dovessero confermarsi su questi livelli il centrocampo del Bisceglie non avrebbe nulla da invidiare a quello di altre piazze prestigiose, con la speranza che “il cigno” Guadalupi (diventato ieri papà per la prima volta e al quale la redazione di Bisceglie24 porge gli auguri) possa finalmente aprire le proprie ali e fare il definitivo salto di qualità.
CINISMO: Per capire il reale valore del reparto offensivo neroazzurro stellato basterebbe ricercare i nomi dei vari attaccanti su uno dei tanti portali di statistiche sul calcio. Michele Gallaccio, cresciuto nelle giovanili di Lazio e Chelsea, capocannoniere nella passata stagione del girone G di Serie D. Cosimo Patierno, ex punta del Teramo, capace di sacrificarsi per tutta la squadra svariando su tutto il fronte. Beppe Lacarra, il “panzer” neroazzurro, già 9 gol in 13 partite nella passata stagione, e appiedato dal Giudice Sportivo in questa parte iniziale di stagione. E, dulcis in fundo, Pierino Zotti per il quale di parole ce ne sarebbero ancora, dopo tanti anni a livelli altissimi, tantissime. Zotti è il vero e proprio uomo in più di De Luca: salta l’uomo, inventa assist per i compagni, disegna traiettorie imprendibili per i portieri sui calci di punizione ed è freddo sotto porta. Con il ritorno dalla squalifica di Lacarra e il completo recupero di Gallaccio dopo l’infortunio è assolutamente lecito dire che l’attacco del Bisceglie Calcio potrebbe tranquillamente giocare in una categoria superiore. Se ai quattro tenori si aggiunge l’incredibile crescita dell’under Khalil, classe 1995, si capisce il livello della rosa a disposizione del tecnico di Castellana Grotte.
Ma con i nomi non si vincono i campionati, e la dirigenza biscegliese lo sa bene, ciò che conta è il progetto creato attorno a questa rosa, magistralmente allestita dal D.S. Belviso. Un progetto sicuramente ambizioso che mira a far tornare a esultare e gioire i tifosi, come nella magica giornata del Flaminio, e che si stanno confermando sempre più dodicesimo uomo in campo. In un girone H molto equilibrato in cui manca la vera “schiacciasassi”, il Bisceglie Calcio proverà in tutti i modi a dire la sua. I presupposti, vedendo quest’avvio di stagione, ci sono tutti. Domenica prossima, allo Iacovone di Taranto, il primo croce-via stagionale. Far bene lì, significherebbe già molto.