L’ufficializzazione del nuovo tecnico Mimmo Di Corato, ha dato il via alla stagione 2014/15 dell’Unione Calcio Bisceglie. Una stagione importante, dove confermare quanto di buono fatto dal club presieduto da Enzo Pedone nel primo campionato di Promozione. Per l’Unione però c’è da gestire la situazione legata al campo comunale “Di Liddo”. Dopo la delibera di giunta n. 197 del 25 giugno 2014, che approva il progetto per la realizzazione del sintetico al “Campo vecchio”, il sodalizio biscegliese dovrà necessariamente organizzarsi preventivamente in modo da non trovarsi senza “casa” durante la stagione.
“Un altro passo importante è stato fatto – esordisce Leonardo Pedone, Direttore Generale dell’Unione Calcio Bisceglie – e questo rappresenta la volontà di migliorarsi da parte della comunità biscegliese e dell’amministrazione comunale. Adesso però c’è da interpretare quali saranno i tempi di realizzazione e soprattutto la data d’inizio dei lavori. Eravamo certi che l’ultima gara interna dello scorso campionato sarebbe coincisa con l’addio alla terra battuta. Adesso inevitabilmente le cose cambiano e di conseguenza anche i nostri programmi”.
Il DG biscegliese tende però a precisare alcuni importanti aspetti legati ai lavori: “Vorrei sottolineare – continua Pedone – che i lavori al “Di Liddo” andranno a rivalutare una struttura comunale per il bene della cittadinanza e delle altre realtà che frequentano la struttura, ma non ad accontentare una richiesta dell’Unione Calcio. Qui non si tratta di fare un regalo al nostro club, ma di rimettere in sesto una struttura che ne ha bisogno”.
La maggiore preoccupazione dell’Unione Calcio sembra comunque essere quella legata agli oltre 150 ragazzi che compongono il settore giovanile. Il mancato utilizzo del “Di Liddo” creerebbe soprattutto ai più piccoli dei problemi, “La necessità di capire tempistica e durata dei lavori – spiega Leonardo Pedone – servirà soprattutto per gestire il discorso legato al nostro settore giovanile. Far traslocare centinaia di bambini da una struttura all’altra comporta l’impiego di forze organizzative ingenti. Capire poi dove andare sarà l’altro nodo da sciogliere. Avere la possibilità di utilizzare il “Gustavo Ventura” sarebbe una gran cosa, ma al tempo stesso stiamo cercando di capire dove far allenare i nostri piccoli atleti”.