Un vero e proprio esercito festante, composto da bambine e bambini di cinque delle squadre di rugby più importanti della Puglia, ha animato il terreno di gioco del Don Uva nel primo pomeriggio dello scorso sabato 9 marzo: il campo della struttura ospedaliera ha ospitato infatti un cosiddetto “concentramento”, una sorta di mini-torneo che ha come obiettivo quello di insegnare i valori più puri della palla ovale, come la correttezza, la lealtà, il sostegno e il rispetto per se stessi, per i propri compagni, per gli arbitri e per gli avversari, mettendo quindi doverosamente in secondo piano la ricerca asfissiante del risultato a tutti i costi, causa spesso primaria di comportamenti antisportivi.
Ad organizzare l’evento, come sempre accade nella Città dei dolmen, sono stati i ragazzi e le ragazze dei Bees Rugby Bisceglie, che hanno accolto come meglio non avrebbero potuto i rappresentanti delle categorie under-6, under-8, under-10 e under-12 di Amatori Rugby Monopoli, Tigri Rugby Bari, Panthers Rugby Team di Modugno e Foggia Rugby, che hanno condiviso l’esperienza, naturalmente, con le piccole api biscegliesi. A fare da cornice c’erano anche genitori e parenti dei piccoli protagonisti, che hanno affollato le tribune potendo constatare in prima persona l’aria che si respira in un evento del genere.
Sfruttando l’occasione, inoltre, i Bees hanno anche ufficializzato l’avvio del progetto “I Valori dello Sport”, una collaborazione con il Rotary Club Bisceglie – Distretto 2120 e le Suore francescane alcantarine dell’Istituto Villa Giulia, realtà ormai storica che si occupa di dare speranza e soprattutto prospettive a ragazze e ragazzi che, per un motivo o per l’altro, vivono situazioni di difficoltà.
Sotto la supervisione delle educatrici di Villa Giulia e della presidente del Rotary, Nadia Di Liddo, un gruppo di bambine e bambini dell’istituto socio-educativo biscegliese ha infatti potuto trascorrere un pomeriggio all’insegna del divertimento, allenandosi con gli istruttori dei Bees ed esercitandosi nelle tecniche di base come il passaggio e il placcaggio, in un’atmosfera sorridente e soprattutto sicura. Ad alcuni di loro, inoltre, sarà data la possibilità di entrare ufficialmente nei ranghi delle api biscegliesi, grazie proprio allo sforzo collettivo delle tre realtà coinvolte e il patrocinio morale del Comune di Bisceglie, rappresentato nell’occasione, come spesso accade nelle iniziative targate Bees, dall’assessore allo sport e alle politiche educative e giovanili, Vittoria Sasso.
Un’iniziativa di questo peso non è nuova per uno sport come il rugby, ma prosegue nel solco della tradizione di questo sport e riprende, più o meno consapevolmente, uno dei motti più famosi e significativi di una delle squadre più popolari, i Barbarians (il più antico club “ad invito” – particolarità che difficilmente trova riscontro in altri contesti sportivi). Il creatore del club, il leggendario William Percy Carpmael, sostenne infatti per primo che “Il rugby è un gioco per gentiluomini di tutte le classi sociali, ma non lo è per un cattivo sportivo, a qualunque classe appartenga”. Una frase che determinava il valore sociale del rugby quando fu pronunciata per la prima volta nel 1890 e che, oltre un secolo più tardi, e anche grazie al contributo dei Bees e al sostegno di realtà “amiche” anche non strettamente legate allo sport, acquisisce sempre più vigore, giorno dopo giorno, pure in città non prettamente rugbistiche come Bisceglie.
Nel video che proponiamo in testa a questo articolo, potrete ascoltare proprio le dichiarazioni di Nadia Di Liddo e Vittoria Sasso, oltre al commento a consuntivo della giornata di Sabino Marsico, direttore sportivo dei Bees.
Riprese video di Antonio Valenza – Interviste e montaggio di Francesco Lucivero