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Undici condanne sono state emesse dal Tribunale di Trani per il crac dell’ex Ospedale Psichiatrico Casa Divina Provvidenza di Bisceglie, finito in amministrazione straordinaria a fine 2013 a causa di debiti per oltre mezzo miliardo di euro e poi rilevato dalla Universo Salute. Tra le condanne emesse quella a un anno e tre mesi (pena sospesa) per l’ex senatore di Forza Italia, Antonio Azzollini, relativa alla sola accusa di bancarotta
Il Tribunale del Riesame di Bari, tornando sui propri passi, oggi ha annullato l’ordinanza del gip del Tribunale di Trani che il 10 giugno scorso disponeva l’arresto ai domiciliari per il senatore Antonio Azzollini, nell’ambito dell’inchiesta sul crac della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie. Era stata la V sezione penale della Cassazione, accogliendo il ricorso di Azzollini, ad annullare l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Bari, che il 2 luglio 2015
La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza con la quale il Tribunale del Riesame di Bari, il 2 luglio, aveva confermato gli arresti domiciliari per suor Marcella (Rita Cesa), ex madre generale della Casa Divina Provvidenza, indagata nell’ambito dell’inchiesta sul crac dell’ente ecclesiastico fondato da Don Pasquale Uva e accusata di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta e induzione indebita. Un provvedimento simile a quello che sempre la
“Imbarazzanti le parole dei militanti del mio stesso partito, i senatori dem Tonini e Ichino (ex Scelta Civica). Ovviamente ne prendo le distanze”. Così il biscegliese Francesco Boccia, deputato del Partito Democratico e presidente della commissione Bilancio della Camera, sul proprio profilo Facebook, ha criticato aspramente le esternazioni dei due senatori del Pd, che hanno spiegato pubblicamente di aver votato contro l’arresto di Azzollini perché hanno reputato non ci fossero
La Giunta per le immunità del Senato, presieduta da Dario Stefàno, ha accolto la richiesta dei magistrati di Trani di mettere agli arresti domiciliari il senatore di Ncd, Antonio Azzollini. Hanno votato a favore dell’arresto in 13 (8 Pd, più 4 del Movimento 5 Stelle e l’esponente della Lega) mentre i contrari sono stati 7 (2 di Forza Italia, più 3 di Ncd, Ferrara di Gal e Buemi del Psi).
Sono terminati ieri gli interrogatori di garanzia per il crack di 500 milioni della Casa Divina Provvidenza che, a seguito dell’indagine “Ora Pro Nobis”, ha portato all’arresto di nove persone e alla richiesta di arresto per il Sen. Antonio Azzollini (Ncd). Gli ultimi a comparire dinanzi al gip Rossella Volpe sono stati Angelo Belsito e Adrijana Vasiljevic. Il biscegliese, ex presidente del consiglio comunale, ritenuto dagli inquirenti amministratore di fatto
L’on. Alessandro Di Battista (Movimento 5 Stelle) è intervenuto personalmente sul caso legato al crac della Casa della Divina Provvidenza, nella mattinata di lunedì 15 giugno proprio all’entrata della CDP, lanciando attacchi ai presunti colpevoli del disastro economico della struttura, con riferimenti diretti soprattutto al sen. Antonio Azzollini, coinvolto direttamente nella vicenda, per il quale lo scorso 10 giugno si è proceduto alla richiesta d’arresto. Attacchi mirati contro il Nuovo
Tra il 2011 e il 2013 alla Case della Divina Provvidenza ci sono state assunzioni fatte “secondo logiche clientelari”. Lo scrive il Gip di Trani nell’ordinanza d’arresto nei confronti di dieci persone, tra cui il senatore Antonio Azzollini. E sarebbe proprio lui, afferma il giudice, l’artefice di queste assunzioni. “A partire dal momento dell’esproprio di potere da parte del senatore Azzollini e del suo entourage – si legge – le
“La notizia è vera. Ma non faccio commenti sui procedimenti che mi riguardano”. Il senatore del Nuovo Centrodestra, Antonio Azzollini, interpellato da Affaritaliani.it, conferma la richiesta di arresto a suo carico da parte della Procura di Trani per il crack della casa di cura Divina Provvidenza di Bisceglie. “Sono serenissimo”, afferma Azzollini. E alla domanda se intenda dimettersi da parlamentare, il presidente della commissione Bilancio del Senato della Repubblica risponde:
“Mi dicono che Francesco Boccia stia parlando contemporaneamente a me (in effetti il parlamentare quasi in contemporanea teneva un comizio con il Pd in piazza Vittorio Emanuele, ndr). Ebbene con lui vorrei confrontarmi sulla Casa Divina Provvidenza, perché in questi anni hanno fatto di tutto per distruggerla, mentre noi stiamo tentando con tutte le nostre forze di salvarla”. È quanto ha affermato, nel pomeriggio di domenica 17 maggio all’hotel Salsello,