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C’è anche il nome di Nicola Canonico, ex presidente del Bisceglie Calcio, tra i 19 soggetti arrestati alle prime luci dell’alba, tra Bari, Palermo e Taranto. Le accuse nei confronti degli arrestati (17 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), sono di associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata allo spaccio, finalizzata alla corruzione elettorale e scambio elettorale politico-mafioso. Nicola Canonico, imprenditore, attuale presidente del Foggia Calcio ed ex consigliere
Era stato recentemente deferito in stato di libertà perché ritenuto responsabile del reato di evasione. Per il 53enne biscegliese, D.N., già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, si sono aperte le porte del carcere, essendo uscito dalla propria abitazione senza la necessaria autorizzazione del Giudice. I militari della locale Tenenza dei Carabinieri, nell’ambito della quotidiana attività di controllo del territorio, avevano sorpreso l’uomo all’interno di un esercizio pubblico, in
Operazione dei Carabinieri di Bisceglie che ha portato all’arresto di due persone al termine di una lunga indagine. L’attività investigativa, coordinata con la Procura della Repubblica di Trani, ha portato i Carabinieri a risalire ai responsabili, un uomo e una donna, del furto di una collanina e di un bracciale in oro asportati lo stesso giorno, nel mese di maggio scorso, in due gioiellerie differenti nei Comuni di Molfetta e
Nuovo tassello nella vicenda legata alle indagini e al processo sul conto dell’azienda biscegliese Extrafrutta Srl. Lo scorso 24 luglio con l’operazione “Macchia nera” sono scattati gli arresti per Maria Macchia, sospetta “caporale” di Mola di Bari, Bernardino Pedone e Massimo Dell’Orco, rispettivamente amministratore e dipendente dell’azienda agricola. I sospettati sono stati tutti accusati di aver pagato per anni 2mila braccianti agricoli a 2 euro e 50 cent l’ora facendoli
Il Tribunale del Riesame di Bari, tornando sui propri passi, oggi ha annullato l’ordinanza del gip del Tribunale di Trani che il 10 giugno scorso disponeva l’arresto ai domiciliari per il senatore Antonio Azzollini, nell’ambito dell’inchiesta sul crac della Casa Divina Provvidenza di Bisceglie. Era stata la V sezione penale della Cassazione, accogliendo il ricorso di Azzollini, ad annullare l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Bari, che il 2 luglio 2015
All’arrivo dei Carabinieri nella sua abitazione per i controllare se rispettasse gli obblighi imposti, si è sbarazzato di una pistola che deteneva illegalmente, gettandola dalla finestra, ma è stato scoperto ed è finito in carcere. Il protagonista della vicenda è un detenuto agli arresti domiciliari di 33anni, arrestato l’altra notte dai carabinieri della tenenza di Bisceglie con l’accusa di detenzione di arma da fuoco clandestina. L’uomo, che risiede in una
Il gip del tribunale di Trani Rossella Volpe ha concesso gli arresti domiciliari a Rocco Di Terlizzi, il commercialista biscegliese finito in carcere mercoledì scorso, così come l’ex direttore generale dell’Ente Dario Rizzi e l’avvocato Antonio Battiante, nell’ambito dell’inchiesta sul crac da 500 milioni di euro della casa di cura della Divina Provvidenza. La decisione è arrivata dopo l’interrogatorio di garanzia svoltosi ieri nel carcere di Trani, durato ben otto
Due arresti e due denunce: è il risultato di un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato dai Carabinieri della Compagnia di Trani nella nostra città. In manette è finito un 39enne, di origini ucraine, condannato ad espiare una pena di 1 anno e 5 mesi di reclusione per lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Reati commessi a maggio dello scorso anno quando l’uomo, vagante per strada in
Il 2 giugno scorso avevamo dato la notizia (leggi qui) di un 33enne biscegliese che era evaso dagli arresti domiciliari e si era presentato spontaneamente alla Tenenza dei Carabinieri di Bisceglie chiedendo di lasciare l’abitazione ove era costretto a vivere e di proseguire la misura di custodia in carcere, a causa di problemi di convivenza con i familiari. Il pregiudicato, arrestato con l’accusa di evasione, dopo qualche giorno trascorso al
La vicenda è alquanto insolita. Un pregiudicato biscegliese di 33 anni che era agli arresti domiciliari, si è presentato spontaneamente alla Tenenza dei Carabinieri di Bisceglie ed ha chiesto di lasciare l’abitazione ove era costretto a vivere e di proseguire la misura di custodia in carcere. Il motivo? Problemi di convivenza con i familiari. Il pregiudicato biscegliese, che ha quindi scelto di fatto il carcere alla sua abitazione, è stato