Tag "condanne"
Sette mesi di amministrazione giudiziaria, tre arresti ed otto condanne, questo il bilancio finale dell’operazione “Macchia nera” partita lo scorso luglio nelle campagne biscegliesi e che ora vede il suo epilogo. Una vicenda di caporalato che ha coinvolto l’azienda Extrafrutta Srl con i proprietari che a marzo scorso hanno patteggiato la pena di fronte al Gup Marco Galesi. L’azienda è ora tornata nella mani dei legittimi proprietari. L’amministratore Berardino Pedone
Concluso il processo di primo grado per gli imputati nel crac della Casa della Divina Provvidenza che avevano scelto il rito abbreviato. Il Gup del tribunale ha condannato l’amministratore dell’Ambrosia srl, Antonio Di Vincenzo, e l’avvocato fiscalista Antonio Damascelli a un anno di reclusione mentre il sindacalista Michele Perrone è stato condannato a due anni di reclusione. Assolto invece Agatino Mancusi all’epoca consigliere regionale a Potenza. Tutti e tre gli
I biscegliesi Nicola De Vincenzo e Giosuè Caterino sono stati condannati, al termine del rito abbreviato, rispettivamente a 9 anni e 4 mesi e 8 anni di reclusione per il tentato omicidio di un buttafuori di un noto locale della movida biscegliese avvenuto nell’agosto del 2016. Un altro biscegliese imputato nel processo, Mauro Leuci, è stato invece condannato, in dibattimento con rito ordinario, alla pena di 14 anni di carcere. Infine
Venti condanne a pene variabili tra i 3 e i 15 anni di reclusione sono state inflitte, con il rito abbreviato, dal gup del Tribunale di Bari, Francesco Agnino, ad alcuni esponenti di un “cartello” della droga che per alcuni anni ha operato tra Bisceglie (centro operativo della banda), Trani, Corato e Terlizzi (leggi qui). Il gruppo venne sgominato nel marzo 2016 da un’ampia operazione dei Carabinieri di Bisceglie, coordinata
Quarantanove condanne a pene comprese fra 20 anni e un anno di reclusione per altrettanti presunti affiliati ai clan baresi Di Cosola e Stramaglia, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, tentato omicidio, traffico e spaccio di droga, porto e detenzione di armi da fuoco e da guerra. Sono le richieste di condanna che il pm antimafia di Bari Carmelo Rizzo ha avanzato nel processo con rito abbreviato che si