“Fimmene” di Giulio Di Luzio, uno sguardo sul delicato rapporto fra donne, lavoro e caporalato
“Fimmine”, questo il termine dispregiativo con cui venivano appellate le donne che per dieci, dodici ore al giorno, sotto la supervisione dei “Caporali”, lavoravano nei campi ricevendo un compenso minore di quello che spettava agli adolescenti maschi. E “Fimmina” è la donna protagonista del secondo romanzo di Giulio Di Luzio, giornalista e scrittore pugliese, che ieri sera, prima serata dell’ottava edizione della rassegna letteraria “Libri nel Borgo Antico”, ha presentato,