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L’Associazione Zona Effe, Il Castello di Bisceglie e il Circolo Tommie Smith organizzano la presentazione de “La Nobile Gioventù”, il nuovo romanzo scritto dal biscegliese Giulio Di Luzio. L’evento si terrà oggi, sabato 6 novembre alle ore 18, nella Sala della Bifora a Bisceglie. A dialogare con l’autore ci sarà Pasquale Colamartino. Tema sarà il manicomio, lo sguardo sul presente attraverso una riflessione condivisa sul passato. Durante l’incontro saranno proiettate
Il Giardino Botanico Veneziani ospita questa sera, 5 settembre ore 18, la presentazione del nuovo romanzo di Giulio Di Luzio “Apartheid all’italiana“. L’evento è organizzazione dall’associazione Muvt. Di Luzio è nato e vive in Puglia. Attivista antimilitarista, dagli anni Novanta trascorre un lungo periodo di precariato giornalistico, scrivendo su “Bergamo-Oggi”, “il manifesto”, “la Repubblica”, “Liberazione”, “Il Corriere del Mezzogiorno”. Ha già pubblicato numerose opere che l’hanno portato alle trasmissioni
“Apartheid all’italiana. Antifiaba dell’Italia accogliente” (edito da ProMosaik) è il titolo del nuovo saggio del giornalista e scrittore biscegliese Giulio Di Luzio che verrà presentato oggi al Castello di Bisceglie alle ore19. Un evento a cura del periodico locale “il Biscegliese” e associazione ZonaEffe. Nel saggio Di Luzio ritorna su temi quali razzismo, emarginazione e discriminazione che l’autore considera importanti indicatori di una società che ha messo al primo posto
“Lanciamo un appello alla città per raccogliere, in uno spazio collettivo e gratuito, i libri che ognuno di noi tiene in casa, spesso inutilizzati (narrativa, saggistica, classici di letteratura, poesia, critica letteraria, economia, lavoro, diritti umani, teatro, cinema, musica, scienze sociali, immigrazione, solidarietà, ambiente, teologia, filosofia, sanità, informazione)”. La proposta arriva da una idea comune di Izio Monopoli e Giulio Di Luzio. “I testi, che resteranno di proprietà di ciascuno
“Fimmine”, questo il termine dispregiativo con cui venivano appellate le donne che per dieci, dodici ore al giorno, sotto la supervisione dei “Caporali”, lavoravano nei campi ricevendo un compenso minore di quello che spettava agli adolescenti maschi. E “Fimmina” è la donna protagonista del secondo romanzo di Giulio Di Luzio, giornalista e scrittore pugliese, che ieri sera, prima serata dell’ottava edizione della rassegna letteraria “Libri nel Borgo Antico”, ha presentato,
L’industria arriva nel meridione sul finire degli anni sessanta come fosse la luce dopo anni di buio completo. Prosperità e benessere inebriano una paese che vent’anni dopo con il “male del secolo” dovrà render conto alla vita, anche se c’è chi non si arrende ed a tutti i costi vuole fuggire dalle ingiustizie senza mai darsi per vinto. Connotati che caratterizzano “La Fabbrica della Felicità”, il primo romanzo del