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La guerra tra Israele e Palestina ha messo in sordina un altro conflitto che non è affatto terminato: quello russo-ucraino. La Caritas cittadina, che dal primo momento si è spesa per l’accoglienza agli ucraini giunti a Bisceglie (è stata la città che ne ha accolti di più nella Bat), vuole riaccendere i riflettori sui profughi scappati dall’Ucraina con il racconto di un’esperienza di positiva integrazione nel tessuto sociale biscegliese di
Il Gruppo Giovani 063 di Amnesty International di Bisceglie annuncia l’appuntamento all’Arena Parco delle Beatitudini che si terrà stasera, 3 agosto, a partire dalle 21.00, con la presentazione e discussione del film “Flee”: la storia di un uomo, di nome Amin, che decide di rivelare per la prima volta un doloroso segreto, nascosto per oltre vent’anni. Con una triplice candidatura agli Oscar: miglior film internazionale, miglior film d’animazione e miglior
“Un nuovo gruppo di tredici profughi, provenienti da Camerun, Sud Sudan e Yemen, sono ospitati nei locali dei Cappuccini dalla Caritas cittadina. Sono arrivati in Italia grazie ai corridoi umanitari organizzati da Stato italiano (che si è occupato delle pratiche amministrative), dalla CEI e dalla Comunità di Sant’Egidio, che si occupano e sosterranno il processo di inserimento ed integrazione dei nuovi arrivati”, è quanto scrive in una nota stampa il coordinatore Caritas
Dal 1° luglio al 31 dicembre 2015 nella provincia Bat servono strutture per ospitare 420 richiedenti asilo politico, salvo ulteriori incrementi in relazione a maggiori e imprevedibili esigenze. Lo si evince dalle stime della Prefettura di Barletta Andria Trani, che tramite un avviso pubblico sta cercando di “individuare strutture idonee all’accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale eventualmente già ospitati presso strutture temporanee della Bat sia di quelli che dovessero
Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 22 ottobre, sono arrivati a Villa San Giuseppe altri 23 richiedenti asilo politico, di cui 6 nigeriani, 9 siriani e 8 eritrei. I nuovi arrivati, tutti uomini, età media di circa trent’anni (i più piccoli sono due diciottenni), si sommano ai 17 migranti già ospitati dalla Cooperativa sociale Comunità Oasi 2 nell’ex struttura sanitaria facente capo alla Casa Divina Provvidenza. Quello di ieri è il
Dopo alcuni mesi di silenzio la Onlus biscegliese “Etnie” ha deciso di far sentire la propria voce sulla questione dei richiedenti asilo politico ospitati in tutta la regione Puglia, e quindi anche a Bisceglie. Il mezzo scelto per affrontare la questione del massiccio numero di cittadini stranieri che sta giungendo sulle nostre coste è quello della lettera aperta al prefetto della città di Bari. Il direttivo di “Etnie” parte subito
Il coordinatore pugliese di Forza Italia Sen. Francesco Amoruso ha presentato un’interrogazione parlamentare sul tema degli 80 profughi ospitati a Bisceglie dallo scorso Agosto. Il senatore, tra l’altro residente proprio a poche centinaia di metri dalla struttura dove sono ospitati i profughi, ha posto subito l’accento sul luogo in cui i richiedenti asilo alloggiano. Per Amoruso il centro storico biscegliese è “un’area che ha già molti problemi di carattere sociale,
Ventotto profughi sono arrivati qualche minuto prima della mezzanotte tra martedì 14 ottobre e mercoledì 15 a Villa San Giuseppe. Tutti ragazzi tra i venti e i trent’anni, 14 di loro sono siriani, 9 sudanesi, 3 palestinesi, un nigeriano e un ivoriano. Sono arrivati martedì 14 ottobre a Brindisi, nel corso della giornata sono stati condotti a Bari per le procedure di identificazione e in serata, a bordo di un
Trenta richiedenti asilo politico sono arrivati martedì 7 ottobre, alle ore 13, a Villa San Giuseppe, l’ex struttura sanitaria appartenente alla Casa Divina Provvidenza, ove però la loro permanenza è durata meno di un’ora. Di provenienza siriana e sudanese, arrivati in Sicilia ieri, i profughi, tutti maschi di apparente età media intorno ai 35 anni, dopo aver viaggiato tutta la notte e aver effettuato le procedure di identificazione a Bari,
Pacche sulle spalle, abbracci sinceri, da una parte i ringraziamenti per l’accoglienza e le scuse per non poter accettare appieno l’ospitalità, dall’altra gli auguri per una vita migliore, con l’auspicio, chissà, di tornare nel proprio paese non più in guerra. Così si sono salutati I richiedenti asilo politico che, arrivati nel pomeriggio di venerdì scorso, avevano deciso di trascorrere la notte a Villa San Giuseppe, e i ragazzi della Cooperativa