Sacro e Perturbante, al Politeama va in scena il Ferdinando di Ruccello della compagnia QuiEdOra
Ferdinando di Annibale Ruccello è anatomia della sopraffazione. Anche nella versione proposta ieri sera al Teatro Politeama dalla compagnia QuiEdOra, al suo debutto, il desiderio di prevaricare l’altro, di possederlo violentemente, muove la narrazione. Il giovane Ferdinando appare in scena per “gettare il proprio corpo nella lotta” (di classe) e come nel Teorema pasoliniano si afferma come ospite misterioso e ambiguo che destabilizza tramite il sesso gli equilibri già precari