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Le acque del mare di Bisceglie sono pulite, a dirlo è Legambiente nell’ambito del suo programma denominato “Goletta Verde”. In tutta la Puglia sono stati effettuati trenta campionamenti per verificare il grado di inquinamento delle acque alla foce dei fiumi e lungo i tratti costieri, i prelievi sul territorio biscegliese sono stati effettuati presso la spiaggia di Salsello e di Torre Calderina ed in entrambi i siti il giudizio di
La Lega per l’Abolizione della Caccia presenta un nuovo esposto alla Procura di Trani per lo sbocco del depuratore del comune di Molfetta che sfocia nell’oasi di protezione di Torre Calderina a Bisceglie. Si tratta di un nuovo esposto successivo a quello presentato ad inizio maggio dal gruppo ambientalista con sede a Molfetta (leggi qui). Ricordiamo che proprio in questi giorni è intervenuto sull’argomento l’onorevole Boccia del Partito Democratico, nel
Una conferenza stampa sull’istituzione dell’area marina protetta “Grotte di Ripalta-Torre Calderina” sarà organizzata dal Partito Democratico sul tema “Grotte di Ripalta-Torre Calderina: dall’area di reperimento all’area marina protetta”. Presenzieranno Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, Agostino Cafagna, segretario provinciale del Partito Democratico, Roberta Rigante, segretario del PD di Bisceglie, e Angelantonio Angarano, capogruppo PD in consiglio comunale. Nel corso della conferenza il presidente della commissione Bilancio, on. Boccia,
“Sussistono difficoltà oggettive per l’istituzione dell’area marina protetta Grotte di Ripalta – Torre Calderina e, quindi, per la prosecuzione del relativo iter avviato nel 2013 a causa di un degrado ambientale rilevante e non risolvibile nel breve-medio periodo”. È quanto ha riferito il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti (foto a destra), rispondendo ad un quesito del deputato Salvatore Matarrese (Scelta Civica) nel question time in VIII Commissione Ambiente. A renderlo noto
Ancora un esposto presentato alla procura di Trani per fare chiarezza sulla situazione dello sbocco del depuratore in località Torre Calderina. A documentare ed a denunciare l’ennesimo scempio verificatosi nella zona costiera tra Bisceglie e Molfetta è stata la LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) Puglia. Tramite un comunicato stampa l’onlus ambientalista ci ha fatto sapere che: “Durante l’attività di controllo i volontari della LAC Puglia nei giorni scorsi hanno
Comunicato stampa del Movimento 5 stelle biscegliese per annunciare la conclusione della fase di indagini da parte della Procura della Repubblica di Trani nell’ambito dell’operazione “Dirty Water”. L’inchiesta ha avuto origine per accertare il cattivo funzionamento del depuratore di Molfetta ed i mancati controlli da parte delle autorità competenti, i reflui mal depurati sarebbero stati sversati anche nella zona di Torre Calderina a Bisceglie. Dopo circa due anni dal sequestro
Duro attacco del M5s all’Acquedotto Pugliese. Per i grillini la società idrica avrebbe gestito in maniera pessima i finanziamenti per opere pubbliche ottenuti attraverso i Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale. Gli attivisti di Bisceglie e Molfetta hanno presentato, attraverso l’europarlamentare pentastellata Rosa D’Amato, un’interrogazione al parlamento europeo. Il documento è stato condiviso anche dagli altri rappresentanti M5s a Strasburgo e Bruxelles Isabella Adinolfi, Marco Valli e Fabio Massimo Castaldo.
Un’altra voce si aggiunge al coro dei no alla condotta sottomarina da realizzarsi in zona Torre Calderina. Questa volta a schierarsi per la non realizzazione del progetto è il comitato biscegliese di “Salviamo il paesaggio – difendiamo i territori”. Il gruppo prende spunto per analizzare la situazione dalle dichiarazioni dello scorso novembre del sindaco Spina riguardanti proprio il progetto della condotta: “Avevamo due scelte: o utilizzare subito gli 8 milioni
Continua la battaglia del M5s per evitare la costruzione della condotta sottomarina nella zona di Torre Calderina. In passato gli attivisti pentastellati si erano rivolti tramite i loro deputati pugliesi a tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione del progetto (leggi qui), non sono mancate poi le manifestazioni pubbliche contro la condotta (leggi qui) ed infine anche una segnalazione al Ministero dell’Ambiente (leggi qui). Scarsi però i risultati ottenuti sin’ora dai
«I benefici che l’Area Marina Protetta (AMP) potrebbe apportare non sono solo ambientali, ma anche sociali ed economici», questo è quanto sostiene fermamente il Gruppo Ripalta Area Protetta che intende promuovere e realizzare quell’idea che ha avviato tutto il procedimento amministrativo in atto: la realizzazione di un parco rurale-costiero, progetto che prevederebbe anche la tutela e la valorizzazione della fascia di costa rimasta quasi immune da quei processi di cementificazione